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Giovanni Verga nacque a Catania nel 1840 in una famiglia di origini nobili e di tradizioni liberali. Abbandonati gli studi, fondò diversi periodici politico-letterari e cominciò a scrivere romanzi di contenuto storico-patriottico. Nel 1865 andò a Firenze, allora capitale del Regno d’Italia; nel 1866 pubblicò Una peccatrice e nel 1871 Storia di una capinera. A Milano, dove si trasferì nel 1872 e dove scrisse quasi tutte le sue opere narrative e teatrali, frequentò gli ambienti letterari e conobbe Arrigo Boito, Federico De Roberto e Luigi Capuana. Al racconto Nedda (1874), che inaugura una nuova stagione verista, seguono opere narrative in cui l’attenzione si concentra sulla realtà degli umili e sulla poetica verista dell’impersonalità: la raccolta Vita dei campi, I Malavoglia, Mastro Don Gesualdo, Novelle rusticane. Nel 1893 tornò a Catania per periodi sempre più lunghi, e qui morì nel 1922.

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