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Miguel de Cervantes nacque ad Alcalà de Henares nel 1547. Trascorse l’infanzia e l’adolescenza spostandosi con la numerosa famiglia da una città all’altra: Valladolid, Cordova, Salamanca, Madrid e Siviglia, dove studiò presso i gesuiti. Nel 1568, fuggito per evitare la condanna per il ferimento di un certo Antonio de Segura, venne in Italia come cortigiano di Giulio Acquaviva, e in seguito come militare. Nel 1571 prese parte alla battaglia di Lepanto, l’anno dopo alla spedizione navale di Navarino. Nel 1575 si imbarcò a Napoli con il fratello per tornare in Spagna, ma la nave viene assalita dai corsari turchi e Cervantes, fatto prigioniero, fu condotto ad Algeri e venduto come schiavo. Inutili tutti i suoi tentativi di fuga, finché, nel 1580, venne finalmente riscattato e ricondotto in patria. Nel 1584 sposò Catalina de Salazar, e fino al 1600 vive a Siviglia, ma, coinvolto in un fallimento, subì di nuovo il carcere; qui scrisse le prime pagine del Don Chisciotte della Mancia. Scarcerato, fu a Madrid con la famiglia al seguito della corte di Filippo III, e nel 1609 diventò membro della Confraternita del Sacro Sacramento. Da questo momento la protezione dell’arcivescovo di Toledo e del conte di Lemos gli permise di dedicarsi esdusivamente all’attività letteraria. Morì a Madrid nel 1616. Oltre al Don Chisciotte, pubblicato in due tempi (nel 1605 la prima parte e nel 1615 la seconda), scrisse numerose novelle (Novelle esemplari, 1613), e composizioni poetiche, tra cui Viaggio nel Parnaso (1614).

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