Chi mente a se stesso e presta ascolto alle proprie menzogne, arriva al punto di non distinguere più la verità, né in se stesso, né intorno a sé.
(Fedor Dostoevskij)

 
 
E si dice anche che chi mente debba avere una buona memoria. Noi siamo affascinati dalla bugie, perché nascondono esigenze, storpiature, costruiscono mondi paralleli. Ecco alcuni libri in cui le bugie si raccontano agli altri ma anche a se stessi.
 
Come un ricordo che uccide: Lizzie e Zach sono marito e moglie, anzi, lo erano. Perché lui è morto in un incidente stradale il giorno di San Valentino. Un anno dopo Lizze torna nella casa in Cornovaglia che lui teneva come rifugio e poco alla volta si svela il lato oscuro di questa coppia, viene a galla il lato inquietante di un uomo strano e di una donna particolare…
 
Dimmi che mi vuoi: tutti dicono che sono perfetti e che questo matrimonio “s’ha da fare” perché stanno da tanti anni insieme, perché le bomboniere sono bellissime e l’abito da sposa è già pronto. Luisa continua a mentire a tutti, soprattutto a se stessa: non vuole ammettere che il suo cuore scalpita pensando a un altro che no, non l’aspetta all’altare ma a Procida.
 
Una lettera dal passato: la vita di una coppia all’apparenza perfetta viene sconvolta dall’arrivo di una lettera spedita ben 10 anni prima ma che, per una serie di casualità, non era mai stata recapitata. Un matrimonio che diventa un incubo, dove le bugie si trasformano in paura.

Felicità è un pizzico di noce moscata: bugie a fin di bene? È per questo che la mamma di Meg, svagata e fantasiosa, ha riempito di storie fantastiche l’infanzia della figlia? Così, appena scopre che nulla di ciò che sa corrisponde al vero, abbandona la mamma e rinnega il passato. Ma anche questo è raccontarsi bugia e nessuno (nessuno) fugge mai a se stesso.
 
Una cosa importante, e ce la dice monsieur Perdu, in Una piccola libreria a Parigi, è che “i libri proteggono dalla stupidità. Dalla falsa speranza. Dagli uomini bugiardi. Ricoprono di amore, forza e conoscenza. È vita che viene da dentro.”
 
Sì, ne abbiamo letti di belli, brutti, carini, noiosi, prolissi o ironici, ma di libri bugiardi mai, nemmeno l’ombra.

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