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Fabrizio Biasin voleva fare l’astronauta, in seconda battuta il calciatore. A 8 anni ha scoperto di avere paura di volare, a 18 gli hanno fatto capire che tra «conquistare Marte» e «giocare in serie A» aveva più speranze di ammartare. E allora ha deciso di diventare giornalista, che è sempre una buona soluzione se non hai soluzioni. Laureato in Valutazione e Controllo Ambientale «perché mi tenevano buoni gli esami di Chimica», non ha ancora imparato a fare la raccolta differenziata. Caporedattore a Libero, sedicente esperto di critica sportiva, all’occorrenza polemico, twittatore seriale anche se Twitter non esiste più, ha un’opinione su molte cose e, quindi, probabilmente su nulla. Con Sperling & Kupfer ha già pubblicato con soddisfazione Odio il calcio.

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