Torna indietro

1.    Con il tuo nuovo romanzo ritroviamo la famiglia Fontamara al completo: cosa è cambiato negli anni intercorsi dopo Una nuova vita?

Nel nuovo capitolo della saga a essere cambiati, o meglio cresciuti, sono proprio i figli di Eva e Ottavia. In “Una nuova vita” avevamo lasciato i Fontamara il giorno in cui sono state promulgate le leggi razziali in Italia, alla vigilia di quello che avrebbe rappresentato un cambiamento decisivo per la storia del nostro Paese, che ci avrebbe avvicinato ancora di più all’alleato tedesco e allontanato dal mondo liberale. Avevamo salutato i Fontamara mentre erano alle prese con un nuovo equilibrio raggiunto, anche se imperfetto, con alcuni nodi del passato sciolti e nuove fasi della vita da affrontare, mentre in questo secondo volume li troviamo scossi, provati da una guerra iniziata in ritardo, per il nostro Paese, che tuttavia non risparmia loro importanti prove di coraggio, di vita. E loro, cui il coraggio e la determinazione non sono mai mancati, troveranno il modo per vivere coerentemente con i loro valori anche questa pagina tragica della storia del secolo scorso.

 

2.    Il secondo capitolo della saga si intitola Un mondo libero. Come mai? Com’è rappresentata la libertà in questa storia e cosa rappresenta per te?

La libertà è un valore di cui questo secondo capitolo è intriso, anche se in realtà lo è tutta la saga; mentre nel primo volume, infatti, il valore della libertà era espresso dalla condizione femminile, dal modo di vivere emancipato delle donne Fontamara, in questo secondo volume questa assume un senso più ampio e quasi letterale, perché tutti si ritroveranno a combattere per riconquistarla. In “Un mondo libero” la libertà investe tutti i personaggi e tutti i piani della storia, e questo spiega la scelta del titolo, ma se penso a cosa significhi per me questa parola non posso evitare di fare riferimento agli eventi che caratterizzano questi primi mesi del 2022: libertà è per me la possibilità di vivere pienamente i propri ideali e valori nel rispetto degli altri, senza che questo crei disagio, scandalo, o peggio sia considerato un crimine.

 

3.    Sebbene il romanzo sia ambientato in una Roma devastata dalla Seconda guerra mondiale e dalla Resistenza, è tragicamente attuale, ora più che mai. Perché? Cosa pensi possa lasciare al lettore?

La prima regola per chi scrive romanzi è: “poni domande ma non dare mai risposte”, una filosofia che sposo pienamente. E questo mio approccio alla scrittura si spiega con il bisogno di fornire al lettore, soprattutto in questo momento storico così complesso, uno spunto per riflettere sulla ciclicità degli eventi storici, di modo che questo possa cercare liberamente, appunto, le sue soluzioni, le sue risposte a ciò che purtroppo viviamo in queste settimane. In questa guerra e in quella che racconto in “Un mondo libero” ci sono meccanismi che si ripetono, così come si ripete la tragedia che investe la popolazione civile, ma le soluzioni che possiamo offrire oggi forse possono essere diverse, se si è davvero fatto tesoro di quanto accaduto negli anni ’40. Ed è proprio questo il messaggio che vorrei lasciare ai miei lettori: cercate nel passato le risposte per capire e affrontare il presente. Come farlo, però, è una sfida per tutti noi.

Un mondo libero. La saga dei Fontamara

Un mondo libero. La saga dei Fontamara

Valentina Cebeni

Roma, autunno 1942. L'Italia è in guerra già da tempo, ormai, e con lei i Fontamara al completo. Molti degli uomini sono impiegati al fronte, e fra quelli rimasti in città serpeggia l'ombra...

Vedi scheda libro

Una nuova vita. La saga dei Fontamara

Una nuova vita. La saga dei Fontamara

Valentina Cebeni

In un'Italia attraversata dai fermenti fascisti, la lotta di una madre e dei suoi figli per l'affermazione e l'indipendenza.

Cuba, anni Trenta. Dopo la morte dell'amato marito Fernando Fontamara,...

Vedi scheda libro

NEWS CORRELATE

Caro lettore, se desideri restare aggiornato sulle novità editoriali e le iniziative di Sperling & Kupfer iscriviti alla nostra newsletter: è semplice e gratuita.
Iscriviti alla newsletter