«In vent'anni di viaggi in Mongolia ho imparato a
non sorprendermi più. A non tentare di distinguere
la leggenda dalla realtà, il tempo dallo spazio, la
terra dal cielo. Non c'è confine, inutile cercarlo.»
Federico Pistone racconta un viaggio magico
in un terra immensa ed estrema, dai paesaggi
sconfinati, che nasconde ancora oggi molti
segreti e la possibilità di incontri straordinari
con sciamani, nomadi gentili e ospitali nelle
loro antiche gher, monaci bambini, uomini renna,
creature sovrannaturali come l'almas, lupi,
orsi, fino al leopardo delle nevi, simbolo stesso
della fragilità e della spiritualità mongole.
Punto di partenza è il deserto del Gobi, dove
ancora oggi vengono alla luce scheletri intatti
di dinosauri: solo in questo territorio immane
e feroce, con un'escursione termica che sfiora
i cento gradi, poteva trovarsi lo Shambala, il
punto di convergenza di tutte le energie spirituali
del mondo. La spedizione, effettuata su
fuoristrada, cavalli, cammelli e treni, prosegue
nella capitale Ulaanbaatar, caotico impasto di
antico e moderno, e procede poi verso il grande
Nord, passando dagli albori sciamanici del
lago Khuvsgul, battezzato «mare della Mongolia
» per la sua vastità. Il viaggio raggiunge
l'estremità occidentale del Paese, dominata dagli
scenari stupefacenti dei monti Altai. È in
queste regioni fiabesche che da secoli viene
avvistato l'almas, l'abominevole uomo delle
nevi. Un ultimo strappo per raggiungere con il
ranger il parco dello stambecco blu sulle orme
del leggendario leopardo delle nevi. Un libro
che affascina e stupisce non solo per le descrizioni
di una natura bellissima e incontaminata,
ma anche per l'intensa spiritualità di una terra
unica e ancora poco conosciuta.