L'impiegato Delcourt si rifugia in un museo, per sfuggire alla calura dell'estate parigina. Si ferma davanti a un quadro. E chi sorge dalla tela, se non il suo doppio? Un doppio aereo e fluttuante, che lo accompagna in un viaggio nelle strade secondarie della vita - le più importanti - quelle che stanno sotto gli occhi di tutti, se solo avessero... tempo per vedere, e gustare, anche soltanto i colori e i profumi della frutta sulle bancarelle sferzate dalla luce estiva, le stesse davanti a cui passano nelle giornate normali senza provare nessuna meraviglia. Delcourt si libera passo dopo passo della sua compostezza, rallenta l'andatura, impara a centellinare gli attimi e a coltivare, oltre che le piccole intermittenze del cuore, anche un sogno impossibile: quello di addomesticare il tempo.