Italiani popolo di risparmiatori, bravissimi da
sempre a sacrificare l'oggi in nome del domani.
Per alcuni l'obiettivo è permettere ai figli di
studiare, per altri è comperare casa, per tutti è
assicurarsi un fondo per gli imprevisti. E poi
c'è il problema della pensione: in una società
che invecchia, avere risorse per vivere serenamente
gli anni post-lavorativi è fondamentale.
Accantonano molto, eppure questi risparmi fanno
fatica a gestirli. Ora che i titoli di Stato, lo
storico tesoretto, non rendono più, hanno rinunciato
all'idea di far fruttare il denaro. Colpa
della crisi del 2008, che ha segnato un grosso
calo di fiducia nei confronti delle banche, ma
anche della cronica impreparazione in materia
finanziaria. Leopoldo Gasbarro, giornalista ed
esperto di economia, invita a prendere in mano
la situazione: come il malato si rivolge al medico
più competente per guarire, così va selezionato
l'istituto più affidabile e il professionista più
serio. Verrà in aiuto la nuova direttiva europea
MiFID2 che obbliga le banche a esplicitare tutti
i costi di intermediazione, dando un valore
chiaro alla qualità dei servizi e al ruolo di una
consulenza qualificata. Solo così si potrà cambiare
mentalità e passo: il risparmio sarà la base
per investimenti calibrati che permetteranno di
pianificare il futuro e garantiranno la tanto desiderata
sicurezza. Da formichine o diventeremo
investitori e pianificatori o vivremo un futuro
sempre più incerto.