La falsa disinvoltura con cui ci sistemiamo sulla poltrona del dentista, il caldo oblio in cui sprofondiamo una volta sdraiati al sole, il disappunto per l'interruzione della siesta causata dall'arrivo di un ospite inatteso... Come sempre, Delerm sa cogliere e dipingere con la delicatezza di un acquarellista frammenti di vita e barlumi di sensazioni in cui è arduo non riconoscersi. E non abbandona il pennello neanche quando i colori sfumano verso il grigio lasciando irrompere una certa malinconia: c'è infatti una punta d'amarezza nella contemplazione di quelle vecchiette arcigne che incassano la vincita del jackpot senza che nulla smuova la linea pietrificata del loro profilo o nello scoprire che la persona che credevamo di avere sorpreso in un atteggiamento infantile - con la testa reclinata sulla spalla - sta in realtà parlando al cellulare.
Con grazia e delicatezza l'autore si prende il lusso di assaporare con calma i piccoli eventi e di osservare al microscopio quei gesti, quei sapori, quelle atmosfere che inevitabilmente fanno parte del nostro quotidiano. A tratti ironico, a tratti umoristico, sempre affascinante e poetico, in vetta alle classifiche francesi, l'ultimo straordinario libro di un autore maestro nell'evocare piaceri e piccoli... dispiaceri, ma niente paura: mai nulla di grave.