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Odio il calcio COD. ISBN 9788820078867

Odio il calcio

Fabrizio Biasin

Pagine 208
Anno di uscita 2023
Prezzo € 18,90
Edizione
Fabrizio Biasin, giornalista sportivo da due decenni, ama le bici elettriche, l'insalata russa e Frida, la sua gatta. Ma non è stato facile arrivare a tante certezze. Fin da bambino è stato schiavo del calcio. Un piccolo, aspirante campione che affrontava partite insanguinate all'oratorio al solo scopo di sopravvivere e tornare a casa da mamma e papà. Alcuni sventurati coetanei, purtroppo, non ce la facevano. Fabrizio sì, ma presto le delusioni pallonare si sarebbero moltiplicate come revolverate al poligono. E allora ecco i provini clamorosamente falliti, le prime volte allo stadio con tanto di risse sfiorate, i tentativi di fare il grande salto nel fetente mondo del calcio soffocati da un destino senza scrupoli. E poi il primo bacio mentre Baggio sbaglia un maledetto rigore americano, i viaggi in camper «sulle strade della Champions» che a confronto Ulisse era uno da Villaggio Vacanze e ulteriori drammi esistenziali costantemente segnati dal rimbalzo di un pallone. In questa autoanalisi che arriva ai giorni nostri Fabrizio dà un senso alla sua calvizie e dimostra come vita e calcio possono diventare uno lo specchio dell'altra in un continuo rimpallo di emozioni, svolte, illusorie illuminazioni fino al cambio di prospettiva: diventare giornalista sportivo! Con il suo stile dissacrante e irriverente, Biasin racconta campioni, bidoni e verità di un universo condiviso da tutti gli innamorati del calcio, ma rivela anche devastanti momenti di vita vissuta con una disarmante assenza di riserbo.

Fabrizio Biasin

FABRIZIO BIASIN voleva fare l'astronauta, in seconda battuta il calciatore. A 8 anni ha scoperto di avere paura di volare, a 18 gli hanno fatto capire che tra «conquistare Marte» e «giocare in Serie A» aveva più speranze di ammartare. E allora ha deciso di diventare giornalista, che è sempre una buona soluzione se non hai soluzioni. Laureato in Valutazione e Controllo Ambientale «perché mi tenevano buoni gli esami di Chimica», non ha ancora imparato a fare la raccolta differenziata. Caporedattore a Libero, sedicente esperto di critica sportiva, all'occorrenza polemico, twittatore seriale anche se Twitter non esiste più, ha un'opinione su molte cose e, quindi, probabilmente su nulla. Ha già scritto dei libri ma pensa con estrema arroganza che questo sia il migliore.
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