Sani da morire – Paola Rinaldi

Spesso mi chiedono come mi è venuta l’idea dei delitti alle terme. Semplice. Basta ritovarsi per una decina d’anni a trascorrere le vacanze a Chianciano, e non per scelta: come capita a tanti per assistere un anziano genitore. La località si confà alle sue esigenze di salute, ma gli amici intanto ti riempiono il telefonino di euforici messaggini da Ibiza. Immolavo l’estate sull’altare di una vecchiaia non mia, intorno tutti avevano più di settant’anni e un gran bisogno di attenzioni.

Sentivo crescere dentro un forte desiderio di sparire, o di far sparire qualcuno. Così mi misi a fantasticare di crimini senili. E più fantasticavo più capivo che quando ogni motivazione razionale viene meno come succede in vecchiaia, ci si può appellare solo alle forze torbide della natura. Cominciai col far morire Benito, anziano cliente di un novantenne dai traffici loschi. E immaginai quindi un basito commissario alle prese con le fantasie e le emozioni mai sopite di una banda di arzilli pensionati. Scrivevo e ritrovavo il buon umore.

Da quando nel mio computer c’erano i vecchietti, ridevo di qualunque vicissitudine mi propinasse la realtà. Non sapevo però se il mio giallo potesse fare lo stesso effetto a chi legge. Dicono di sì. Adesso comunque è un libro, io sono più vicina alla vecchiaia e posso confermare: è un’età in cui può davvero succedere di tutto.

Paola Rinaldi

attrice e scrittrice

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