Come se l’amore potesse bastare – intervista a Patrizia Emilitri
La prima cosa che vien voglia di fare, appena finito il romanzo Come se l’amore potesse bastare è di parlare con la sua autrice: farle mille domande sui personaggi femminili, andare in fondo ai perché e ai per come delle loro scelte, rileggere i passi più commoventi insieme a lei. E’ proprio vero che quando ti innamori di un romanzo, vorresti che chi l’ha scritto diventasse il tuo migliore amico…
Ecco la nostra intervista a Patrizia Emilitri. Ci auguriamo che il libro vi appassioni come ha stregato e appassionato noi. Buona lettura!
Cara Patrizia, il tuo romanzo, Come se l’amore potesse bastare, ha una storia complessa e per questo motivo molto interessanti sono i rapporti tra i personaggi: come quello tra madre e figlia. Difficile, ma sempre indissolubile?
Sono stata figlia e sono madre di una figlia, perciò ho potuto vivere questo rapporto in entrambi i ruoli. Non è stato facile in alcuni momenti, più come figlia, e a volte ho desiderato che il legame tra me e mia madre si interrompesse, come, credo, sia successo ad ognuna di noi, soprattutto nel periodo adolescenziale. Come madre ho sempre ricercato il dialogo con mia figlia adolescente e ho capito la difficoltà di questo ruolo.
Ora mia figlia ha trent’anni e il nostro è un rapporto alla pari: due donne che si confidano, che chiacchierano di moda e di uomini e che si concedono una vacanza insieme. È un legame che è mutato nel tempo, che ha superato le fasi di protezione da parte mia e di ribellione da parte sua scoprendoci, da adulte, molto più simili di quanto ci aspettassimo.
Basta uno sguardo per capirci e una frase che ci ricordi un episodio vissuto insieme per ridere di gusto. Piccole cose, ma solo nostre, una confidenza che rende davvero il legame indissolubile. Quindi sì, può essere difficile, ma resta sempre il legame più profondo.
Tra le pagine del romanzo, Come se l’amore potesse bastare, scopriamo come sia possibile recuperare l’affetto (o riscoprire l’amore?) attraverso il ricordo. E guardando all’interno di se stessi. Quanto è stato difficile scrivere questo romanzo per te?
Questo romanzo, Come se l’amore potesse bastare, come ho scritto alla fine del testo, è nato per rendere onore alle tante donne del nostro passato, del nostro presente e del nostro futuro (a queste ultime è dedicato). Essere donne in periodi storici difficili come i periodi di guerra e di crisi economica, è il ruolo più difficile che esista.
Non è un discorso femminista e non intendo sminuire il ruolo dell’uomo all’interno della famiglia, ma è pur vero che spesso la sicurezza della famiglia passa sulle nostre spalle. Non parlo di sicurezza economica, ma emotiva. La donna è spesso la colla che tiene insieme tutti, che cerca di soddisfare le esigenze, di consolare, di spronare e di frenare. Un ruolo che non si esaurisce mai, nemmeno quando avremmo il diritto di essere stanche. Allora, come dice lei, cerchiamo risposte e consigli nelle donne del nostro passato e dentro noi stesse e andiamo avanti.
Come detto prima, senza nulla togliere ai nostri compagni uomini, credo che solo una donna possa far diventare “casa” due brande in un centro di accoglienza (le vediamo – ahimè – tutti i giorni nel nostro territorio), senza lasciar trasparire la malinconia per quella casa, invece, abbandonata nei loro Paesi, raccontando ai propri figli di un futuro migliore. Una frase in particolare spiega questo compito: “è un lavoro guadagnare lo stipendio alla fine del mese ed è un lavoro far durare quello stipendio un mese”. Ecco, questo lavoro nella maggior parte delle nostre case lo fa la donna. E con lo stipendio, gestisce anche la serenità di tutti.
Non è stato difficile scriverlo perché avevo bisogno di raccontarlo. Avevo bisogno che le protagoniste non fossero donne eccezionali, ma donne normali nella loro eccezionalità. E ce ne sono tante. Le mie: Barbara e soprattutto Gentile, sono donne che possiamo incontrare ogni giorno e di cui ignoriamo le difficoltà.
L’abbiamo chiesto anche alle lettrici di facebook, ma l’amore, alla fine basta?
L’amore non basta, ma è la base per costruire qualsiasi rapporto. È il sentiero che conduce alla strada della nostra esistenza, è la forza che ci spinge a lottare e quando ci capita di fallire è la boa cui aggrapparci.