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Molti aspiranti scrittori sudano per anni sui loro manoscritti, mantenendosi alla bell’e meglio con lavoretti mal pagati. I pochi fortunati che sfornano un best-seller, però, insieme alla fama si assicurano la libertà economica. Anche se non sono tutti milionari, gli scrittori di successo si possono permettere di vivere nei loro domicili ideali. Con creatività.

Edith Wharton—Newport, Rhode Island.
Autrice di romanzi e racconti, Edith Wharton non ha dovuto fare i conti con le ristrettezze della povertà, visto che era nata in una ricca famiglia newyorchese. Famosa soprattutto per L’età dell’innocenza, che ha vinto il Pulitzer nel 1921, la Wharton era proprietaria di una tenuta vista mare a Newport, Rhode Island, un colosso di 1.000 metri quadrati con otto stanze e tre bagni, che oggi vale 8,6 milioni di dollari (è appena stato venduto). La scrittrice aveva messo su casa nel 1893 con l’allora marito Edward Robbins Wharton per 80.000 dollari, una cifra che corrisponderebbe a 2,3 milioni. Niente male per una magione che l’autrice, nella sua autobiografia, descriveva come “una brutta casa di legno con mezzo acro di sassi e chilometri di Oceano Atlantico a perdita d’occhio”. All’edificio principale, bisogna poi aggiungere la rimessa: altre tre camere.

La casa è ricca di elementi d’epoca, dalle decorazioni ai caminetti al cinz. Pareti e soffitti sono una festa di colori, che vanno dal burro al rosso sangue, dal borgogna al pesca, dal verde chiaro all’azzurro e così via. Ci sono uno studio tutto boiserie, le stanze da biliardo e le porte francesi che si aprono sull’oceano. E, se così vi piace, potete approfittare della stanza dedicata a creare le composizioni floreali.

Se Edith Wharton, che soffriva notoriamente di attacchi di depressione, non apprezzava la propria casa (si trasferì poi in Francia), la proprietà ha sempre ospitato membri dell’alta società. Gli ultimi proprietari sono stati Victoria Leiter Mele e il marito Joe Mele. Prima di loro la casa apparteneva alla madre di Mele, Marion Oatsie Charles, una grande dame della società di Newport ben introdotta a Washington, di cui apprezzava la vita mondana. La signora Mele è morta nel 2018 all’età di 99 anni.

Stephen King — Bangor, Maine.

KING
Se si pensa alla casa del maestro dell’horror Stephen King, s’immagina una dimora storica che ha tutta l’aria di essere abitata dai fantasmi. Ed è proprio così! Il re della paura ha trascorso la maggior parte della sua vita di successi in un edificio rosso sangue con un cancello tutto ghirigori abbellito da pipistrelli infernali. Negli ultimi tempi, lui e la moglie di sempre Tabitha sono diventati uccelli migratori: passano spesso l’inverno in Florida. E poiché intorno alla sua famosa casa rossa è cresciuto un certo interesse turistico, King qualche volta si trasferisce in un’altra proprietà lì vicina, nell’Oxford County. Per questo il comune di Bangor ha permesso a King di riqualificare la sua nota casa come no-profit, per tenere un archivio delle sue opere e aprirla in alcuni periodi dell’anno in qualità di residenza per scrittori (solo su richiesta).

“La famiglia King è stata meravigliosa nei confronti della nostra città e ha donato alla comunità di Bangor letteralmente milioni di dollari a favore di diverse cause”, ha detto l’assessore Bergen Sprague a Rolling Stone. “Conservare qui il suo patrimonio intellettuale è importante.”

Marlon James — Minneapolis, Minnesota.

Marlon James
Lo scrittore giamaicano-americano Marlon James ha vinto il prestigioso Man Booker Prize nel 2016 per Breve storia di sette omicidi. Questo resoconto dell’attentato a Bob Marley è rivoluzionario: mescola realtà e finzione, intreccia le avventure di killer gay e giornalisti di Rolling Stone, mentre racconta la vita della star del reggae. Con il suo romanzo successivo, Leopardo nero, lupo rosso, finalista del National Book Award, James ha continuato il suo percorso mescolando i generi, qui innestando i miti e il folklore africano al fantasy.

Può quindi sorprendere che la vivida immaginazione dello scrittore si irradi dalla nevosa Minneapolis, dove James è insegnante al Macalester College. Il suo antro da scrittore è un loft bohemien pieno di libri, arte pop, foto, dischi e piante.

“Mi è sempre piaciuta l’idea che il soggiorno sia uno spazio sociale”, ha detto in un’intervista al New York Times nel 2016.

“Quando scrivo sono solo, quindi mi piace avere ospiti ogni tanto, gente che gira per casa con un bicchiere di vino spiluccando qualche oliva. Poi di solito cucino piatti giamaicani.”

fonte: https://www.dirt.com/more-dirt/artists/incredible-homes-of-famous-writers-1203317901/

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