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Il mondo sta impazzendo per gli scacchi, ma  io non mi sorprendo. Questo gioco seduce da sempre gli uomini e in particolare gli scrittori. Io sono attratto, tra le altre cose, dal suo mistero. “Scacco matto con delitto” è un giallo dove il fascino del gioco si unisce a quello del giallo. Perché il mistero si addice agli scacchi. Ogni posizione è per il giocatore un enigma da risolvere; ogni partita un assassinio da compiere. La stessa storia del gioco è ricca di gialli mai chiariti. A cominciare da quello delle sue origini, avvolte nella leggenda. E continuando poi con veri e propri omicidi. Per esempio il caso Wallace, che affascinò anche Raymond Chandler, il creatore di Marlowe, che lo riteneva “insuperabile”, e che vide come vittima la moglie di uno scacchista di Liverpool, nel 1931. O la misteriosa morte, proprio alla vigilia di un campionato del mondo, del leggendario campione russo Alechin, archiviata nel 1946 come “incidente” ma considerata da molti un delitto abilmente insabbiato. Entrambi questi misteri hanno un ruolo importante nel mio romanzo, che si svolge però in tutt’altra epoca e tutt’altro luogo: al giorno d’oggi e a Urbavia, deliziosa città d’arte del Centro Italia (a proposito, è inutile che la cerchiate sulla mappa. Anche questo nome racchiude un piccolo enigma). Cosa c’entrano allora col pacioso Maestro Petrosi, il protagonista del mio romanzo, quei due indimenticabili gialli di quasi 100 anni fa? Questo è un altro mistero. E lo potrete sciogliere solo leggendo “Scacco matto con delitto”.

Scacco matto con deliltto

Scacco matto con deliltto

Paolo Fiorelli

È una calda mattina di giugno a Urbavia, amabile cittadina del Centro Italia che vanta una splendida basilica cinquecentesca e un'impareggiabile ricetta a base di cinghiale. L'attenzione è tutta...

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