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Sono la loro città, Torino. Il resto è ossigeno.

Ho visto Arturo e Sara conoscersi in riva al Po, una notte d’estate: tanta musica, qualche sorriso timido e nulla di più. Li ho rivisti qualche anno dopo, a San Salvario. Io stavo rinascendo, stavo lavando via dai miei muri il grigiore del passato, e i turisti si stavano accorgendo di me e della mia bellezza. Sono passati gli anni, io sono diventata la città delle Olimpiadi, dei musei e dell’arte, e loro due erano sempre qua, fra le strade del centro, impegnati a costruire la famiglia che avevano scelto. Mano nella mano, il sabato mattina a fare la spesa a Porta Palazzo, la sera a cena, seduti in un’osteria, e tutti i giorni, nella straordinaria normalità delle coppie felici.

E poi li ho visti a un bivio, ho visto Arturo scappare disperato, la cravatta allentata e il respiro corto, e Sara ferma al suo posto, traballante ma decisa a mandare avanti una vita cambiata all’improvviso. 

Custodisco tutti i loro ricordi, tutti, uno dopo l’altro, appiccicati ai muri, nascosti nei portoni, abbandonati nelle strade.

Chissà se serve ritrovare chi sei stato, per poter capire chi sarai domani.

Il resto è ossigeno

Il resto è ossigeno

Valentina Stella

Chissà perché non sono mai scenari speciali o battute da film ad accompagnare i momenti che ci segneranno per sempre; chissà perché spesso le decisioni più importanti restano impigliate a date...

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