Se il buon nome e il successo della monarchia britannica dipendessero dalla gloria degli antenati, Elisabetta II rischierebbe di trovarsi a mal partito: nessuno infatti ha lavorato più alacremente di molti suoi predecessori per demolire l'immagine della dinastia. Seguendo a ritroso l'albero genealogico dell'attuale regina, ci si imbatte in una serie di veri campioni di dissipatezza e follia. Donnaioli incalliti ricattati dalle amanti come Edoardo VIII, che abdicò per sposare l'americana Wallis Simpson, o Edoardo VII, al quale la madre, la solida e severa regina Vittoria, indirizzava inutilmente accorati richiami al dovere. Genitori sadici come Giorgio I, il re arrivato all'inizio del 1700 dal principato di Hannover, che sfrattò il figlio e la nuora separandoli dai loro bambini, e lo stesso figlio maltrattato che, diventato re Giorgio II, riservò il medesimo trattamento al suo primogenito ed erede. Scialacquatori di ricchezze come Giorgio IV, in gioventù bello e raffinato come il principe delle favole, che per ripianare i suoi debiti fu costretto alle nozze con una donna che lo ripugnava. Per fortuna, fra sordide guerre dinastiche e scandali di letto spuntarono anche matrimoni fortunati e figure capaci di garantire la stabilità e il successo della monarchia: come quella di Elizabeth Bowes-Lyon, l'indimenticabile Regina Madre – volontà di ferro dietro il sorriso soave – che conquistò non solo il cuore del balbuziente e incerto Giorgio VI, ma anche l'affetto dell'intera nazione. Il romanzo dei Windsor racconta i segreti della più longeva famiglia reale percorrendo oltre trecento anni di storia per giungere al tormentato divorzio di Carlo e Diana, allo scintillante matrimonio di William e Kate e alla nascita del principe XXXX, arrivata nell'anno del Giubileo di Diamante di Elisabetta.