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Compiti estivi... ma quando farli?

Continuano i nostri appuntamenti con Marcello Bramati e Lorenzo Sanna. Dopo l’introduzione e dopo aver parlato di elementari e medie, ecco la seconda parte dei contenuti relativi alla scuola superiore e all’estate dei sospesi.

Oggi parliamo della difficoltà (reale e comprensibile) di lasciare gli svaghi estivi per fare i compiti.

Il lavoro estivo assegnato dalla scuola, anche se può sembrare fastidioso, inutile, pesante e insopportabile, consente allo studente di riflettere nuovamente sul concetto di priorità, nella gestione del tempo prezioso e dei tanti o pochi impegni presi per l’estate. “Sono tante (o troppe) le cose da fare” è uno dei luoghi comuni dell’adolescente alle prese con la scuola, che nel corso degli anni si intromette con le sue richieste, i compiti, la fatica ed il lavoro quotidiano o eccezionale. D’estate, siamo alle solite.

Anche d’estate, tutti questi compiti, cosa facciamo, come facciamo? D’estate, al netto di soggiorni studio e lunghi viaggi, c’è la compagnia, le regole e i ritmi dei nonni; d’estate può esserci una sorella o un cuginetto in più, in una casa spesso sovraffollata; d’estate ci sono le compagnie di amici, che naturalmente avranno sempre meno compiti da svolgere; d’estate finalmente c’è il tempo per uscire con la ragazza o il ragazzo, anche durante la settimana, anche per una gita, per tutti i pomeriggi al mare. Anche in estate quindi è necessario procedere con una programmazione del tempo ed una scaletta delle priorità. L’obiettivo è quello di riuscire a portare a termine con soddisfazione tutto, anche se gli equilibri sono fragili e le tentazioni molteplici.

Ci può essere una priorità assoluta e su di essa si deve ragionare insieme, lo studente e i genitori: la settimana con gli amici (e i compiti in questo caso si possono non eseguire), la settimana in cui un ragazzo lontano finalmente si troverà accanto, la settimana in cui i cugini vanno tenuti, tra responsabilità e gioco. Per il resto dipenderà dai momenti, dai luoghi e dalla compagnia.

Nelle settimane estive un tempo quasi quotidiano per i compiti può rappresentare una delle priorità e a seconda dei momenti il lavoro estivo permette e richiede concentrazione, isolamento, il rispetto di chi convive accanto allo studente in quel momento, un’occasione di confronto, un’opportunità di condividere fatica, metodo e contenuti di studio.

Basta studiare!

Basta studiare!

Lorenzo Sanna, Marcello Bramati

Non ne ho voglia, Non serve a niente, Tanto non sono capace, Non troverò certo lavoro perdendo tempo sui libri: se avete un figlio adolescente queste frasi riguardo lo studio vi suoneranno...

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