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“Non mi fu risparmiato lo shock che ogni fisico abituato al modo di pensare classico subiva quando sentiva parlare per la prima volta del postulato fondamentale della teoria quantistica di Bohr.”

Questa affermazione di Wolfgang Pauli colpisce sia perché proviene da uno scienziato Premio Nobel per la Fisica nel 1945 – la frase è tratta dal discorso pronunciato durante la cerimonia di ringraziamento del 13 dicembre 1946: “Principio di esclusione e meccanica quantistica” –, sia perché rende evidente come la controintuitività della Fisica Quantistica risulti, comunque, difficilmente accettabile anche da chi vi si confronta quotidianamente.

Eppure, quella stessa controintuitività diventa parte integrante e fondamentale di un processo di ricerca scientifica che – nell’accettazione dei nuovi paradigmi che presuppone – deve sempre dimostrarsi aperto al confronto, libero da schemi preconcetti e soprattutto capace di valorizzare e fare propri, la meraviglia e lo stupore.

Come lo stesso Albert Einstein scrisse nella raccolta di pensieri “Come io vedo il mondo”, del 1934: “Chi non è più in grado di provare né stupore né sorpresa è per così dire morto; i suoi occhi sono spenti”.

Il mondo secondo la fisica quantistica

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Fabio Fracas

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