L’editor racconta LA SIGNORA DEI FIUMI D’ESTATE
Alice è bionda, bellissima, un po’ civetta, figlia della più ricca famiglia di Montreal. Vorrebbe studiare e diventare una scrittrice, ma la madre è stata chiara: il suo destino è sposare un uomo del suo rango.
Jens arriva in Canada per completare l’addestramento da pilota e tornare a combattere i nazisti che hanno appena invaso il suo Paese. Non sa più nulla della famiglia, non ha un passato e non ha un futuro. È il peggior candidato possibile per una debuttante come Alice, eppure i due si innamorano completamente, perdutamente, con tutto il trasporto e l’ostinazione del primo amore. Si promettono che non si lasceranno mai, ma la guerra decide diversamente: Jens viene richiamato in Europa, precipita, è catturato e pur di mantenere il giuramento partecipa alla rocambolesca evasione dallo Stalag Luft III, che diventerà famosa come “La grande fuga”, indimenticabile film interpretato da Steve McQueen: 76 uomini coinvolti, e solo 3 ce la fanno…
Mi sono innamorata completamente, perdutamente di questo piccolo libro appena l’ho sfogliato. Per almeno tre buoni motivI.
1) perché è una storia da film, eppure è vera. L’ha scoperta per caso Tyler Trafford, l’autore, frugando tra le vecchie lettere e fotografie della madre Alice
2) perché Alice è un personaggio meraviglioso. Coraggiosa, volitiva, testarda, impetuosa, ama il figlio più di se stessa. E pur di impedire che lui veda i suoi ultimi anni tormentati dalla malattia, lo allontana da sé. Ma gli lascia in eredità ciò che in cui ha creduto: la libertà, Jens e un prezioso insegnamento
3) Alice spiega a Tyler che nella vita di ognuno di noi esiste una sola Vera Cosa Bella. Per quella vale la pena combattere e rischiare tutto.