Un uomo che tossisce, un pagliaccio ingaggiato per una serata e una bella ragazza che festeggia la laurea. Si apre così il film Un posto sicuro, che abbiamo visto in anteprima, in attesa dell’uscita in sala il 3 dicembre. Le tre storie si intrecciano sullo sfondo del processo che ha visto Casale Monferrato in prima linea contro la fabbrica Eternit nel 2011: l’uomo è Eduardo, un ex operaio malato di tumore a causa dell’amianto che ha respirato per anni. La diagnosi è arrivata da poco, non la sa neppure Luca, il figlio alla deriva che ha rinunciato ai sogni d’attore e vivacchia facendo l’animatore alle feste.
“Quel che mi fa più male è che sei più solo di me”, gli dice il padre tentando di scalfire la sua corazza. Ci prova anche Raffaella: lei e Luca sono due anime simili che si riconoscono al primo sguardo, ma neppure l’amore sembra ridare slancio al ragazzo. Ci riuscirà solo la vicenda Eternit: di fronte alla palese ingiustizia perpetrata per anni ai danni degli operai e delle loro famiglie che volevano solo “un posto sicuro“, Luca sente che deve fare qualcosa. Troppi hanno taciuto, ora sta a lui mettere in piedi uno spettacolo per gridare al mondo la verità, e anche il dolore per un padre che, ritrovato dopo anni di rancori, è già pronto ad andarsene.
Il film, opera prima del regista Francesco Ghiaccio, interpretato da Marco D’Amore – autori anche della sceneggiatura e dell’omonimo libro pubblicato – è pieno di grazia e poesia. Una narrazione essenziale, a tratti fredda come l’inverno piemontese che domina le scene, ma molto intensa e coinvolgente, che alterna momenti di commozione, di rabbia e indignazione, e si chiude con luminosa tenerezza.
Il film sarà nelle sale dal 3 dicembre.