Lucilla Ricottini, l’omeopatia

1 -Come funziona l’omeopatia.

Ormai è una nozione comune, la parola omeopatia vuol dire la cura con il simile, cioè dare una sostanza diluita può curare quella malattia che verrebbe causata dalla stessa sostanza in concentrazione elevata.  In realtà la preparazione è poi più complessa, perché prevede anche un procedimento “energizzante” che si chiama dinamizzazione. Senza questa attivazione la sostanza diluita non ha effetto terapeutico.

 

2- L’omeopatia cura il malato e non la malattia. Che significa?

Si dice così perché l’omeopatia guarda al malato nella sua totalità. Infatti nella ricerca della cura, il medico omeopata va a studiare anche sintomi specifici come i gusti alimentari, l’attrazione o avversione per le temperature calde o fredde, il desiderio di liquidi caldi o freddi, la presenza o meno di brividi, etc.. Tutte indicazioni che lo guidano nella scelta del rimedio specifico. Non esiste quindi la cura per la gastrite, piuttosto esiste la cura per Paolo che ha la gastrite. Ogni volta che una persona supera una patologia utilizzando un rimedio omeopatico, rafforza tutto il suo organismo.

 

3- Perché i prodotti omeopatici non hanno il bugiardino?

Fino ad oggi non sono stati inseriti per il timore che possano creare una tendenza all’automedicazione anche in casi gravi. E’ importante infatti che il rimedio omeopatico venga prescritto da un medico- e in Italia gli omeopati sono medici- in modo che la patologia venga curata con un rimedio omeopatico quando non mette a rischio la vita.

 

4- In quali patologie è efficace l’omeopatia?

L’omeopatia è utile in tutti i casi in cui la patologia non è così grave da richiedere un intervento immediato di tipo chimico. In questo caso l’omeopatia sostiene i processi naturali di guarigione, ottimizzando la risposta immunitaria e riequilibrando il sistema globale organico, andando a potenziare la risposta biologica .

Questo può  richiedere del tempo, come ad esempio nella cura di una rinite allergica . La terapia omeopatica non è indicata nei casi in cui la patologia può degenerare in poche ore, mettendo a rischio la vita o compromettendo fortemente la qualità di vita di un paziente. E’ comunque utile per la disintossicazione (termine tecnico:drenaggio) dopo l’assunzione di farmaci chimici ed è anche molto efficace nella prevenzione.

 

5- Cosa si intende per biotipo?

In omeopatia parlare del terreno vuol dire rimandare alla costituzione di base della persona e, in questo, lo studio del biotipo si è rivelato molto utile. Infatti ogni individuo è un mondo a sé, ma nello stesso tempo condivide con altri individui delle caratteristiche  metaboliche, endocrinologiche e immunitarie per cui tende a reagire con le stesse modalità  agli stimoli ambientali, chiamati in gergo stressor. Gli stressor  possono essere di tipo: infettivo, tossico, ambientale in senso lato (come per esempio l’elettromagnetismo), emotivi. Quindi il biotipo individua delle caratteristiche biologiche di risposta agli stressor e la tendenza a sviluppare alcune patologie piuttosto che altre.

 

6- Quanti sono i biotipi?

Nell’omeopatia costituzionale sono quattro e sono caratterizzati da un assetto morfologico, temperamentale, endocrino, metabolico e immunitario che li individua. In grandi linee vengono divisi in 2 tipi longilinei e 2 tipi brevilinei. Ciascuno di questi tipi reagisce in modo simile agli stimoli ambientali e appare predisposto a specifiche patologie. Nell’omeopatia classica , secondo alcuni studi di inizio secolo, possiamo riconoscere le quattro tipologie anche dal nome di alcune sostanze chimiche che vengono poco metabolizzate da questi individui. Riconosceremo pertanto il tipo: carbonico, sulfurico, fosforico e muriatico.

Osserviamo gli individui da punti di osservazione diversi e li chiamiamo con nomi diversi, ma si tratta sempre degli stessi biotipi. Ciascuno di questi si ammalerà secondo modalità caratteristiche, guarirà secondo tempi e modalità caratteristici, presenterà un proprio metabolismo e un proprio modo di rispondere alle infiammazioni. Sarà favorito dall’assunzione diche digerisce ed utilizza meglio L’individuazione del biotipo aiuta fortemente nella prevenzione.

 

L’Omeopatia per il tuo bambino

Se avete ancora dubbi sull’omeopatia ecco un libro che spazza via equivoci e fake news. L’Omeopatia per il tuo bambino, scritto dal medico pediatra e omeopata Lucilla Ricottini con la giornalista Rai Laura Guida, è un manuale che in maniera semplice e diretta risponde a tutte le domande che un genitore si fa riguardo alla cura del suo bambino con questa medicina. Come agisce, quali disturbi e patologie risolve, quali farmaci omeopatici usare nelle piccole malattie del bambino. L’autrice aggiunge anche dati e informazioni che raramente il pubblico conosce, spiega come alcune moderne branche della medicina avvalorino l’approccio omeopatico e introduce il lettore alla più recenti ricerche in omeopatia. Nella seconda parte del libro viene illustrata l’omeopatia basata sullo studio dei biotipi, che è uno strumento prezioso per la prevenzione in età pediatrica. Infine la biotipologia dinamica, modello originale sviluppato dall’autrice, fonde l’omeopatia e la PNEI ed aiuta ogni genitore a comprendere meglio e a sostenere il proprio bambino nella fase della crescita. Molto diffusa in Europa- l’omeopatia viene utilizzata da 100 milioni di persone- nel nostro Paese si detrae dalle tasse come spesa sanitaria.

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