LUOGHI MISTERIOSI: itinerario dei misteri a Venezia

Abbiamo chiesto a Isabella Dalla Vecchia e Sergio Succu, autori del libro LUOGHI DI FORZAhanno preparato per noi un itinerario, ricco di mistero e fascino, lungo i canali di Venezia. Nel loro libro troverete, se vorrete approfondire l’argomento, moltissimi luoghi che trasmettono energia, magnetismo e benessere…

ITINERARIO DEI MISTERI A VENEZIA

Di Isabella Dalla Vecchia e Sergio Succu

Iniziamo il nostro itinerario da uno degli angoli più misteriosi della città, Campo dei Mori. I Mori erano tre fratelli e ricchi commercianti di seta, lavoravano all’interno del Palazzo sulla cui facciata vengono ritratti attraverso tre strane statue. Strane davvero, in quanto la tradizione dice che sarebbero gli stessi mercanti trasformati in pietra da un terribile sortilegio. Ricchi e ottimi affaristi non mancarono in vita di essere conosciuti per la loro avidità di denaro che li rendeva disonesti. Tra le loro vittime una povera donna che aveva offerto loro i suoi ultimi risparmi in cambio di ciò che essi spacciavano come “un vero affare”. Ma furono traditi dalle loro stesse bugie e non appena dissero “Possa la nostra mano divenir pietra se non diciamo il vero” così accadde, e – puniti da Dio per la loro disonestà – vennero trasformati in pietra, della stessa materia del loro cuore. Diventando statue furono murati al loro stesso palazzo, forse ancora vivi in quanto la statua di Rioba, il più terribile dei tre, venne addirittura vista piangere. Il suo naso è ad oggi in ferro, spaccato per vendetta quando era ancora in pietra, fu sostituito con questa terribile protesi che lo rende ancora più mostruoso.

Poco distante incontriamo Palazzo Contarini Dal Zaffo, al cui interno c’è il Casino degli Spiriti, un luogo maledetto nel quale si riunivano i membri di una setta che praticava sedute spiritiche per evocare gli spiriti. Fu il luogo del triste ritrovamento del cadavere di Linda Cimetta, uccisa e sventrata da degli atroci assassini. Un angolo della città in cui nessuno osa più immergersi nelle torbide acque.

Verso Sud si giunge presso la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, vicino alla casa delle signore Pozzo, luogo dell’arresto di Casanova. Casanova nacque a Venezia e condusse una vita dissoluta che lo portò a fuggire dalla sua amata città. Non fu solo l’amore per le donne ma l’adesione alla massoneria e alla frequentazione di ambienti pericolosi ad attirare l’interesse dell’Inquisizione, che lo fece imprigionare più volte. L’ultimo arresto avvenne proprio qui, in seguito al quale Casanova fu portato nelle terribili prigioni di Palazzo Ducale dette i Piombi. Da cui però fuggì, lui, l’irresistibile uomo che nulla, siano esse prigioni o donne, erano in grado di “tenerlo in gabbia”.

Giungiamo al Ponte di Rialto, percorso ogni giorno da migliaia di persone, ignare di camminare sopra un’insolita leggenda. Il costo per costruirlo fu tanto elevato che al principio occorreva pagare un pedaggio per attraversarlo, soprattutto perchè di giorno veniva costruito e di notte cadeva nell’acqua. Il capomastro Sebastiano Bortoloni indispettito decise di nascondersi e osservare cosa accadeva. Era il diavolo che distruggeva tutto e che gli propose un patto: non avrebbe più interferito nella costruzione in cambio della prima anima che avrebbe attraversato il ponte a lavori ultimati. Sebastiano sistemò un gallo perché, all’alba, attraversasse il ponte, in maniera tale da ingannare il diavolo. Scovato l’imbroglio Satana si travestì da operaio e bussò alla moglie di Sebastiano dicendole che il marito la mandava a chiamare. Fu lei ad attraversare per prima il ponte, tra le urla di Sebastiano e le risate del demonio. Un ponte davvero eccessivamente costoso, avendo richiesto in pegno un sacrificio umano.

Davanti alla Basilica di San Marco due misteriose colonne monolitiche contengono alcuni monogrammi egizio-siriaci ancora indecifrati. Sono le “colonne acritane” portate da Venezia come bottino di guerra dalla chiesa di San Saba in Acri. Così posizionate, senza che conducano a nulla, sembrano segnare un portale invisibile che, forse, si “attiverebbe” proprio riuscendo a leggere e tradurre i monogrammi. Inoltre le due colonne affiancate hanno un valore esoterico molto forte in legame al tempio di Salomone e alla stessa massoneria.

Scorgiamo in lontananza, al di là del canale, Cà Dario, la casa maledetta. Dall’anno della sua costruzione tutti i proprietari sarebbero morti per cause violente, fino ai giorni nostri con la tragica scomparsa del suo ultimo proprietario, Raul Gardini nel 1993. Sulla facciata è leggibile il terribile epigramma “Urbis Genio Joannes Darius”, una dedica al geniale costruttore Giovanni Dario, che in realtà potrebbe nascondere il terribile anagramma “sub ruina insidiosa genero“, ovvero “chiunque abiti questa casa cadrà in rovina”.

E’ meglio osservarla da distanza e continuare il cammino verso il Ponte dei Sospiri che non porta questo nome perché è tanto bello da far sospirare! Il nome deriva dal suo utilizzo: il ponte collegava, infatti, il Palazzo Ducale alle Prigioni e serviva per condurre i prigionieri alla sala delle torture. Il “sospiro” era dovuto all’ultimo respiro, essendo percorso in un solo senso, poiché chi lo percorreva non tornava più indietro. Sospiri che si avvertivano anche all’esterno, tanto era forte l’addio alla bellissima quanto crudele Venezia.

L’itinerario termina con la Cattedrale di Castello che conserva uno dei tesori più enigmatici di Venezia, il “Trono di San Pietro” dove si sarebbe seduto lo stesso San Pietro durante il suo apostolato. La leggenda vuole che al suo interno sia stato nascosto il Graal, così da dare grande potere al seggio. Un potere giunto fino a noi, in quanto il papa è effettivamente l’uomo più potente della Terra.

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