“Cercami nel vento” e i ragazzi B.LIVE

In qualunque modo si legga, B.LIVE ha un significato importante: ESSERE, CREDERE, VIVERE. Perché i ragazzi di B.LIVE sono ragazzi speciali e per loro, anzi insieme a loro, è possibile costruire dei progetti speciali. Come quello nato intorno al romanzo di Silvia Montemurro, Cercami nel vento.

B.LIVE è un progetto sviluppato da Fondazione Near onlus e Fondazione Magica Cleme onlus per ragazzi affetti da gravi patologie croniche. Nasce nel 2012 con Il Tempo Magico, un contenitore di attività e laboratori un po’ speciali dedicati a giovani pazienti nell’ambito del Progetto Giovani della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e grazie al supporto dell’Associazione Bianca Garavaglia. Dal 2015 B.LIVE lavora per dare la possibilità a un numero sempre maggiore di ragazzi malati di partecipare a queste iniziative. Iniziative che non solo creano momenti di svago dalla malattia e dal percorso di cura, ma che attraverso visite in aziende, incontri con imprenditori, percorsi creativi li spronano a mettersi in prima linea nella creazione di qualcosa di speciale. Che dia loro il coraggio di continuare a vivere sperando e costruendo un futuro migliore. E li aiuti a portare nel mondo il loro messaggio di forza, coesione e coraggio. Con orgoglio, professionalità e amore producono collezioni di gioielli, borse, canzoni e non solo.

Silvia Montemurro, autrice di Cercami nel vento, come volontaria, tiene per B.LIVE corsi di scrittura creativa e da questo è nata un’idea: perché non coinvolgere i ragazzi nella realizzazione di un booktrailer ispirato al suo romanzo? A febbraio abbiamo incontrato i B.livers e, con l’aiuto di Giuseppe Reale (grafico e video maker), abbiamo raccolto le loro idee e le loro emozioni, gli abbiamo spiegato cosa sia un booktrailer e come si racconti una storia nel breve arco di un minuto. Il resto è venuto da sé.

I B.Livers si sono armati di un cellulare e della loro vita per raccontare la solitudine di Teo, il carattere di Camilla, la difficoltà di stare insieme e il dono splendido che è l’amore. Sì, tutto questo in un minuto.

Il loro video è stato proiettato ieri, 23 febbraio 2016, in anteprima al Teatro Parenti, durante la presentazione del libro di Silvia Montemurro: è stato emozionante.

Grazie ragazzi per averci ricordato con il vostro sorriso e il vostro splendido esempio che nella vita non bisogna mollare mai e soprattutto che da soli non si arriva da nessuna parte.

Un solitario convinto – CERCAMI NEL VENTO prequel

 Dopo un’introduzione sui personaggi del suo romanzo Cercami nel vento, Silvia Montemurro ci ha presentato Camilla. Ora è il momento di conoscere meglio Teo.

UN SOLITARIO CONVINTO

Il letto è sfatto. Teo si sveglia sudato e guarda l’orologio. Sono le otto e venti. E’ già in ritardo per andare al lavoro. Si guarda intorno e non riconosce quella camera. Ma dove diavolo è finito? Alle pareti ci sono poster di cantanti che lui non conosce. Hanno tutti un viso famigliare, ma lui non ascolta quel genere di musica e non saprebbe dire chi sono. La trapunta del letto è rosa. Il lenzuolo lo avvolge, quasi a soffocarlo. Cerca di districarsi dalle coperte, ma una mano lo trattiene. Si gira a guardare. Per poco non urla. Qualcosa gli torna alla mente. Ieri ha fatto serata, e come al solito un bel po’ di ragazze ci hanno provato con lui. Una, in particolare, ha deciso di stordirlo con l’alcool e poi portarlo in camera sua. Teo non ricorda molto, del resto. Sicuramente hanno fatto sesso. La ragazza mugola qualcosa. Teo le prende la mano e cerca di togliersela di dosso. Le unghie smaltate di rosso della ragazza affondano nel suo petto.

«Teo», sussurra lei. Di colpo sgrana gli occhi nocciola. E’ molto bella. Ma non basta per voler restare.

Come si chiama? Teo non se lo ricorda proprio. Deve smetterla di bere e deve smetterla di andare a letto con ragazze che conosce la sera prima.

Al mattino, poi, si sente uno schifo.

«Buongiorno, mio principe», sussurra la ragazza.

A Teo viene da ridere. Non direbbe a nessuno “mia principessa”. Troppo sdolcinato. Però deve dire qualcosa. Qualsiasi cosa. Forza, Teo, ce la puoi fare.

«Ehi… dormito bene?», azzarda.

Lei si scosta i capelli dal viso.

«Vuoi la colazione a letto?», gli domanda.

A Teo sembra di essere in un incubo.

«Che? No, no, sono già in ritardo, devo andare al lavoro!»

La ragazza si aggrappa al suo braccio.

«Non mi fai due coccole?»

«Devo proprio scappare», risponde Teo. Sta iniziando a innervosirsi.

«Almeno sussurra il mio nome, all’orecchio, come facevi stanotte. Così mi rimetto a dormire pensando a te»

Merda. Il nome. Teo scava nella memoria, ma nella sua testa c’è solo un buco nero che sta per esplodere.

«Te lo ricordi, il nome, vero?», chiede la ragazza. Lo guarda fisso negli occhi. Teo non regge lo sguardo.

«Maria?», azzarda. Si chiamano in tante, Maria. O Marianna. O Maria qualcosa. Forse ci azzecca.

La ragazza stringe il lembo del lenzuolo e fa una smorfia, offesa. Decisamente, non si chiama Maria qualcosa.

«Mi dispiace, ero un po’ sbronzo, ieri sera»

Lei si tira a sedere e si copre il seno nudo col lenzuolo.

«Vuoi il mio numero di telefono, allora?»

Teo sospira. Non vuole un’altra seccatura. Non ha intenzione di richiamarla. Lui non vuole mettersi con nessuna.

«Ma se non ricordo nemmeno come ti chiami… Questo non ti infastidisce?»

«Mi chiamo Chantall»

Altro che Maria. Non ci sarebbe mai arrivato.

«Bene, Chantall, si è fatto tardi e io devo andare al lavoro»

Si veste in fretta, senza guardarla. Quando si volta verso di lei, vede che ha le lacrime agli occhi.

«Senti, Chantall, io non ti ho promesso niente…», dice, con la voce più dolce che può.

«Ma abbiamo fatto l’amore…», mormora lei, delusa.

A Teo vengono i brividi. Gli sembra già di avere le catene ai polsi. Lui ci tiene alla sua solitudine. E’ un solitario. Un solitario convinto.

«L’amore? Io non ci credo nell’amore», sussurra. Ma lei sta già piangendo. Forse non l’ha neanche sentito.

Non ci credo nell’amore, si ripete Teo, nella testa. Non ci credo e nessuno riuscirà mai a farmi cambiare idea.

Un’inguaribile romantica – CERCAMI NEL VENTO prequel

Nel precende post, Silvia Montemurro ha introdotto i personaggi del suo romanzo Cercami nel vento, in questo ci ha parlato di Camilla, nel prossimo racconterà qualcosa in più di Teo.

UN’INGUARIBILE ROMANTICA

Non sente più le loro voci. Camilla ha smesso da un pezzo di correre, perché la salita è troppo ripida. Suo fratello non ce l’ha fatta a starle dietro. Eppure lei aveva anche il violino sulle spalle! I suoi genitori ci metteranno una vita, a raggiungerla. Ha tutto il tempo del mondo per godersi la natura da sola. Tira fuori il violino dalla custodia e si guarda intorno. E’ finita in un posto che non conosceva ancora. Sarà perché ha deviato dal solito sentiero, e ha preso una strada più stretta, in mezzo alle rocce. Forse qui può trovare anche qualche stella alpina. Ma non ha tempo di guardare per terra. Si avvicina a un blocco di sasso. Sembra un altare e sembra molto vecchio. Le viene un dubbio: è abbastanza brava per mettersi a suonare lì, in mezzo a tutto quel silenzio? Anche gli uccelli hanno smesso di cinguettare. Si pente per un attimo di essere scappata di corsa. E se i suoi non la ritrovassero più? Si arrampica sull’altare e guarda in basso. Non si vede nessuno, lungo il sentiero. Rimane in piedi sull’altare e appoggia il violino sulla spalla. Forse le sue note non saranno perfette, ha iniziato da poco a suonarlo, ma può comunque tentare. Appoggia l’archetto sulle corde.Suona una melodia che le ricorda il suono del vento, quando accarezza le foglie. Non è qualcosa che ha imparato a memoria. E’ la musica della montagna.

«Camilla!», la interrompe una voce.

Suo padre compare, paonazzo, ha l’aria arrabbiata. «scendi subito da lì!»

Le si avvicina e le toglie il violino dalle mani. Camilla pensa che le arriverà uno schiaffo, invece lui l’abbraccia.

«Ma cosa ti è saltato in mente? Ci hai fatto prendere un colpo!»

«Volevo rimanere da sola a suonare»

«Quel violino ti rovinerà la vita»

«Cosa, papà?»

«Niente»

Camilla si siede sull’altare.

«Hai visto, papà? Che cos’è questo?»

«E’ un altare di montagna. Serve per celebrare le funzioni anche in alta quota»

«Anche i matrimoni?»

Antonio sorride.

«Ma cosa ti salta in mente?»

«Dici che nessuno si è mai sposato, quassù?»

«Non penso proprio»

«Pensi che potrò farlo, io, un giorno?»

Antonio la prende tra le braccia e le pizzica una guancia.

«Tu sei troppo piccola per pensare a queste cose»

«E perché?»

«Perché manca ancora tanto tempo, prima che troverai l’uomo che ti sposerà. E dovrà essere un principe, come minimo»

«Perché?»

Antonio aggrotta la fronte.

«Perché se non è un principe, non lascerò che si avvicini alla mia principessina»

«Io non sono una principessa, papà. Io sono una violinista»

«Sei una principessa che suona il violino»

Antonio le fa il solletico. Camilla ride.

«Il mio principe accetterà di sposarmi qui?»

«Se ti ama davvero, sì»

«Come farò a capire se mi ama davvero, papà?»

Antonio sospira. Camilla attende, col cuore in gola.

«Dovrai capirlo col cuore. E nessuno potrà aiutarti. Ma è presto per parlare d’amore. E poi ci sarà la mamma, per queste cose»

Camilla non è convinta che sua mamma saprà parlare d’amore meglio del papà. Ma non dice niente.

«Papà, tu ci credi nell’amore?»

«Camilla, smettila di fare la sciocchina, e vieni giù. Dobbiamo andare, adesso. Metti a posto il violino»

Camilla salta giù dall’altare e lo guarda un’ultima volta.

«Io ci credo nell’amore», sussurra. Ma il papà non la sente.

Cercami nel vento – prequel

Quando ho iniziato a scrivere Cercami nel vento, avevo sedici anni. Non si intitolava così e non era esattamente quello che uscirà a gennaio, in libreria. Ma i miei protagonisti, Teo e Camilla, erano proprio loro. Questo vuol dire che mi accompagnano da una decina d’anni, ormai. Allora, a sedici anni, sapevo poco o niente dell’amore. Però ero innamorata persa di un ragazzo, che veniva dalla Sardegna e che era molto diverso da me, eppure mi capiva meglio di chiunque altro. E’ grazie alle emozioni forti che ho provato con lui, se questa storia ha preso vita.

Quando i personaggi di un libro ti accompagnano da così tanto tempo, conosci molte cose di loro, e di certo tutto quello che so riguardo a Teo e Camilla non è finito nel romanzo. Oggi ho deciso di regalarvi due pezzi della loro vita, che non ritroverete nel libro. E’ un po’ come svelarvi il segreto di una parte di loro. Camilla e Teo sono reali, per me, tanto quanto le altre persone. Anche loro hanno avuto un’infanzia, per esempio. E Camilla, da piccola, era una bambina molto ribelle…

Silvia Montemurro

Chi sono Teo e Camilla? Lo scopriremo nei prossimi post!

Qui si parla di Camilla e qui di Teo!

Cercami nel vento

A gennaio in libreria CERCAMI NEL VENTO di Silvia MontemurroUn romanzo speciale, con due protagonisti nuovi ma reali, e una storia che parla a ognuno di noi. 

Camilla e Teo sono due opposti che, dopo essersi respinti per un breve periodo di tempo, si attraggono e non si lasciano. O non vorrebbero mai più lasciarsi, perché il loro amore è così intenso e unico da farli sentire invincibili. 

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