Intervista a Taylor Jenkins Reid

Un amore da favola, Jennifer Aniston e la determinazione a inseguire i propri sogni con tutte le forze: ecco la ricetta del successo di Taylor Jenkins Reid, l’autrice di Ti lascio per non perderti e di Tu, io e tutto il tempo del mondo.

Come ti è venuta l’idea di scrivere Ti lascio per non perderti?

Quando mi sono messa a scrivere, mi frullavano in testa due proverbi: “Lontano dagli occhi, lontano dal cuore” e “la lontananza fa bene all’amore” . Volevo davvero capire quale dei due fosse più vero, quindi ho pensato che sarebbe stato interessante prendere due persone e farle lasciare per vedere come se la sarebbero cavata l’una senza l’altra. Tutto il resto – i personaggi, l’ambientazione, le dinamiche famigliari – sono scaturite proprio da quell’idea iniziale.

Al centro del tuo libro, c’è un matrimonio in crisi. Ma qual è la tua esperienza di matrimonio?

Io e mio marito, Alex, siamo usciti insieme per la prima volta nell’agosto del 2008. Entro la fine di quell’anno, eravamo sposati. Ci conoscevamo da meno di cinque mesi quando ci siamo detti sì per la vita. Non mi era mai capitato di avere una relazione così: era seria e profonda, ma al contempo era leggera e per nulla complicata. Volevamo fare qualcosa di folle insieme, quindi un venerdì sera siamo andati sulle colline di Hollywood e ci siamo sposati. Io indossavo un cappotto rosso, Alex i suoi jeans preferiti. Nessun ripensamento.

Come hai capito che volevi fare la scrittrice?

Be’, è stata tutta colpa di Jennifer Aniston a dire il vero! È una storia lunga, questa, che inizia quando, a sedici anni, sono stata lasciata dal mio fidanzatino. Ero a pezzi ed è stata una maratona di Friends a tirarmi su il morale e a farmi innamorare perdutamente del personaggio di Rachel. Qualche anno dopo, lavoravo nel cinema come assistente al casting; in teoria, sarebbe dovuto essere il lavoro dei miei sogni – avevo mosso mari e monti per ottenerlo –, ma in realtà non faceva davvero per me.

Non sapevo proprio che fare, quando ecco che Jennifer Aniston in persona illumina di nuovo il mio cammino. Per caso, mi sono ritrovata a lavorare al casting di un corto che avrebbe diretto lei in persona. Quando l’ho finalmente incontrata, è stato fantastico. E dovevo dirlo subito a tutti; perciò, ho scritto una storiella in cui raccontavo com’era stato incontrare la mia star preferita. Tutti quelli che hanno letto il mio raccontino mi hanno detto: «Ehi, dovresti fare la scrittrice!». E allora ho capito: ecco cosa avrei davvero voluto fare nella vita! Dunque, eccomi qui.

Wow. Come sei passata dall’essere una ragazza che scrive storie per i suoi amici a essere una scrittrice di successo, con la sceneggiatura di un film tratto dal suo primo libro in cantiere? (Tu, io e tutto il tempo del mondo diventerà un film con protagonista Dakota Johnson – n.d.r.)

Credo che fondamentalmente uno debba essere pronto a tutto. Per raggiungere un obiettivo, si deve lavorare duro anche prima di avere un tornaconto economico – ho scritto il mio primo libro di notte e nei weekend mentre lavoravo full time –, avere una gran faccia tosta e non mollare mai. Tante volte, mi sembrava che i miei desideri fossero irraggiungibili e avevo paura a rivelarli; poi, a un tratto, ho deciso che sarei stata io la prima a credere in me stessa e, così, ho fatto il primo vero passo per realizzare i miei sogni.

9 cose che potresti non sapere sul matrimonio – di Taylor Jenkins Reid

9 cose che potresti non sapere sul matrimonio

Di Taylor Jenkins Reid – articolo comparso sul blog dell’Huffington Post il 24 agosto 2014.

Quando mi sono messa in testa di scrivere un libro sul matrimonio, mi sono resa conto che conoscevo davvero poco sull’istituzione in sé. Sono sposata da un po’ ormai, perciò pensavo di sapere una cosa o due sull’argomento. Ma la verità è che molti di noi non sono molto informati e non sanno quasi nulla della sua storia, di come è cambiato e del ruolo che ha assunto nelle varie culture.

Perciò, prima di sedermi e mettere la penna sul foglio per iniziare Ti lascio per non perderti – è solo un modo figurato per dire che ho acceso il computer –, ho fatto un po’ di ricerche su questo contratto, desiderato da alcuni, diventato realtà per altri e odiato da altri ancora.

1) I primi matrimoni regolarmente registrati della storia sono avvenuti nel 2000 a.C., in Mesopotamia. Il loro scopo era soprattutto quello di preservare il potere, ottenere nuove terre e fornire eredi. Va da sé che la monogamia, la poligamia, le unità famigliari e le relazioni romantiche esistevano anche prima di questa data.

2) Fino all’Illuminismo, sposarsi per amore era un’idea da romanzo. Anzi, prima di allora, l’amore tra marito e moglie era considerato inappropriato in alcune culture e detrimento per l’unione in altre; si riteneva, infatti, che l’amore andasse cercato al di fuori del matrimonio. Il matrimonio romantico, ossia quello che ha l’amore come unico movente, è diventato d’uso comune soltanto dopo la Rivoluzione Industriale, quando gli uomini hanno iniziato a guadagnare abbastanza per conto loro da essere in grado di rifiutare la sposa scelta dai genitori.

3) Nelle società occidentali, l’abito bianco è entrato in voga solo in epoca vittoriana. La regina Vittoria ne ha indossato uno quando ha sposato il principe Alberto. La foto del giorno più bello della regina è stata pubblicata da tutti i giornali e ha inaugurato la tendenza delle donne a vestirsi di bianco. Tendenza, questa, che non è mai arrivata in Oriente: in Cina e in India ci si sposa in rosso, colore che per tradizione indica la buona sorte.

4) Gretna Green, un paesino della Scozia, deve la sua fama alle fughe d’amore, dopo il Marriage Act del 1753, che interessò Inghilterra e Galles e stabilì un numero di requisiti fondamentali per il matrimonio, come il coinvolgimento della chiesa e la licenza di matrimonio. Pertanto, le coppie scappavano a sposarsi nella città scozzese più vicina, solitamente Gretna Green, dove le leggi erano meno rigide. Nell’Ottocento, il numero delle fughe d’amore su territorio scozzese calò in seguito all’introduzione dell’obbligo per i futuri sposi di un soggiorno di ventuno giorni in loco; da quando quest’obbligo fu tolto nel 1977, la Scozia è tornata a essere la meta prediletta per i fidanzati e ospita circa 5000 matrimoni l’anno.

5) Qualsiasi coppia americana sposata da 50 anni o più può ricevere un biglietto d’auguri per l’anniversario dal Presidente e dalla First Lady degli Stati Uniti. La richiesta può essere presentata tramite i propri legali o scrivendo direttamente alla Casa Bianca. Si raccomanda di muoversi con mesi di anticipo.

6) I Paesi Bassi sono stati il primo Paese nel mondo ad approvare matrimoni tra persone dello stesso sesso.

7) La coppia di sposi più longeva di sempre è quello di Karam e Katari Chand, che sono sposati da 90 anni. Karam, il marito, ha 110 anni, e Katari, la moglie, ne ha 103. Si sono sposati in India nel 1925. Il matrimonio che è durato più a lungo, però, è quello di Daniel e Susan Bakeman: si sono sposati a New York il 29 agosto del 1772 e sono stati sposati per più di 91 anni.

8) Le Filippine e lo Stato del Vaticano sono gli unici due Paesi che non permettono il divorzio. Gli ultimi Paesi in cui il divorzio è stato introdotto sono l’Italia nel 1970, il Brasile nel 1977, la Spagna nel 1981, l’Irlanda nel 1996, il Cile nel 2004 e Malta nel 2011.

9) Secondo uno studio condotto dall’Università di Chicago, più di un terzo dei matrimoni tra il 2005 e il 2012 è stato celebrato tra persone che si sono conosciute online. Lo studio ha dimostrato che queste coppie hanno matrimoni più lunghi e più felici.

Certamente, il matrimonio è un’istituzione con una storia millenaria ed è cambiato molto nel corso del tempo. Quel che ho capito facendo le mie ricerche è che gli approcci al matrimonio sono infiniti, e ci sono tante opinioni sul matrimonio quante teste sul pianeta.

Il che, per me, è un’ottima notizia, perché significa che ci saranno sempre cose da scoprire e libri da scrivere sull’argomento.

Caro lettore, se desideri restare aggiornato sulle novità editoriali e le iniziative di Sperling & Kupfer iscriviti alla nostra newsletter: è semplice e gratuita.
Iscriviti alla newsletter