L’inizio di ogni cosa – contest

Partecipa alla nostra iniziativa “Un incipit indimenticabile” e raccontaci in quale di quelli riportati in L’inizio di ogni cosa di Luca Ammirati ti ritrovi di più.

Come fare?

Dal 5 al 21 marzo 2021 condividi sul tuo profilo instagram una fotografia (creativa ed originale) che ritrae uno degli incipit del libro, quello che rappresenta al meglio la tua personalità.
Ricordati di taggare @sperlingkupfer e utilizzare l’hashtag #liniziodiognicosa.

I contributi verranno valutati da una giuria e potranno essere poi pubblicati sulla piattaforma social dell’autore e della casa editrice, che annuncerà i tre vincitori il 26 marzo 2021.

I vincitori riceveranno un taccuino “LEGAMI” dedicato al libro.

Consulta il regolamento.

Il mistero degli scacchi

Il mondo sta impazzendo per gli scacchi, ma  io non mi sorprendo. Questo gioco seduce da sempre gli uomini e in particolare gli scrittori. Io sono attratto, tra le altre cose, dal suo mistero. “Scacco matto con delitto” è un giallo dove il fascino del gioco si unisce a quello del giallo. Perché il mistero si addice agli scacchi. Ogni posizione è per il giocatore un enigma da risolvere; ogni partita un assassinio da compiere. La stessa storia del gioco è ricca di gialli mai chiariti. A cominciare da quello delle sue origini, avvolte nella leggenda. E continuando poi con veri e propri omicidi. Per esempio il caso Wallace, che affascinò anche Raymond Chandler, il creatore di Marlowe, che lo riteneva “insuperabile”, e che vide come vittima la moglie di uno scacchista di Liverpool, nel 1931. O la misteriosa morte, proprio alla vigilia di un campionato del mondo, del leggendario campione russo Alechin, archiviata nel 1946 come “incidente” ma considerata da molti un delitto abilmente insabbiato. Entrambi questi misteri hanno un ruolo importante nel mio romanzo, che si svolge però in tutt’altra epoca e tutt’altro luogo: al giorno d’oggi e a Urbavia, deliziosa città d’arte del Centro Italia (a proposito, è inutile che la cerchiate sulla mappa. Anche questo nome racchiude un piccolo enigma). Cosa c’entrano allora col pacioso Maestro Petrosi, il protagonista del mio romanzo, quei due indimenticabili gialli di quasi 100 anni fa? Questo è un altro mistero. E lo potrete sciogliere solo leggendo “Scacco matto con delitto”.

Con l’amore non si scherza… ma si può giocare!

Con l’amore non si scherza… ma si può giocare!

Partecipa alla nostra iniziativa e raccontaci questo speciale San Valentino 2021 in compagnia del nostro “Diario d’amore per adulti”.

 Dal 9 al 15 febbraio raccontaci il tuo San Valentino con una fotografia originale e in tema che mostri la tua copia del “Diario d’amore per adulti”.

 Come fare?

Pubblica la tua foto su Instagram e tagga il profilo @sperlingkupfer e inviala insieme al tuo nome, cognome, numero di telefono e indirizzo via mail all’indirizzo di posta diariodamore@mondadori.it.

 La giuria eleggerà le 6 fotografie più originali entro il 26 febbraio.

I vincitori riceveranno direttamente da uno degli autori del Diario un gioiello.

 Scarica qui il regolamento.

 

Aggiornamento del 26/02/2021: Ecco i vincitori!

Elisa Dolce

Chiara Malinverno

Arsida Picoka

Emanuela Comastri

Sanja Trajkoska

Intervista a Anna Carbone, traduttrice di Crave

Definito da autrici e stampa americana il Twilight di questa generazione, arriva finalmente in Italia Crave, il primo volume della serie paranormal romance di Tracy Wolff.

1) Sei una traduttrice che spesso si cimenta con generi diversi. Spazi da Kiera Cass a Mona Kasten, per esempio. Come hai affrontato un’autrice come la Wolff? E, in generale, come ti approcci al lavoro di traduzione?

Sì, sono generi molto diversi, e anche lingue diverse, perché la Kasten ambienta i suoi romanzi nei college statunitensi, però scrive in tedesco. Per quanto riguarda il mio approccio al lavoro, io sono, nella vita come nel lavoro, un tipo molto ansioso, ho sempre paura di non arrivare in tempo (non vi dico la disperazione dei miei compagni di viaggio, se non mi presento in stazione mezz’ora prima dell’orario del treno, non sono contenta), perciò in genere mi butto a capofitto nella traduzione senza avere letto prima tutto il testo, imponendomi ritmi molto rigidi, un tot di pagine al giorno, per avere il tempo di fare più riletture. Spesso lascio in sospeso qualcosa, nodi da sciogliere, termini per i quali non trovo subito una soluzione efficace, parole chiave per le quali soltanto andando avanti nel lavoro scopro la traduzione più soddisfacente. La mia prima stesura è piena di asterischi, punti interrogativi ed evidenziature in giallo. In casi particolari, se ci sono poesie, filastrocche (traduco spesso libri per ragazzi) giochi di parole o barzellette (come in Crave), me li stampo a parte e ogni tanto ci do un’occhiata, perché è inutile starci a pensare mezz’ora di seguito, spesso l’idea ti viene all’improvviso, così come la parola giusta spesso la cogli per la strada o sull’autobus, sentendo una conversazione per caso. Per fortuna con il computer non è un problema tornare indietro e correggere. Le mie primissime traduzioni, all’indomani della laurea, erano ancora battute a macchina, e lì l’approccio era molto diverso, un errore o una correzione significavano buttare via il foglio e ribattere tutto da capo, lì doveva per forza essere buona la prima! E poi, come dicevo, faccio diverse riletture, le prime su carta, penna alla mano, ma le ultime direttamente a computer, ad alta voce, perché solo così riesco a cogliere ripetizioni, rime non volute, eccetera. (Che poi ne restano ancora, ma qui entra in scena il revisore, per fortuna!)  

 

2) Tradurre fantasy e paranormal romance non è mai semplice perché è compito del traduttore ricreare un mondo nuovo, inedito. Come è stato lavorare al mondo di Crave e soprattutto alle descrizioni della Katmere Academy?

Be’, naturalmente dire che il traduttore ricrea un mondo nuovo è inesatto, il mondo lo ricrea l’autore, il traduttore… lo traduce, appunto. E come sempre, è essenziale non restare sempre troppo aderenti alla lettera del testo originale, perché si rischia di produrre un testo confuso, arruffato, che non rende l’idea e in cui il lettore non riesce a immedesimarsi. L’importante, secondo me, è farsi un’idea ben chiara dell’ambientazione immaginata dall’autore, e con questa idea in testa, e sul canovaccio del testo di partenza, riprodurre una descrizione in cui anche il lettore possa immaginare di muoversi.

 

3) A proposito dei personaggi, gli studenti della Katmere Academy non sono ragazzi ordinari. C’è qualcuno di loro che ti ha colpito particolarmente? Hai un preferito?

Credo che la mia preferita in assoluto sia Grace. Arriva alla Katmere ancora sconvolta per la morte dei genitori, metà scuola la guarda di sottecchi e l’altra metà cerca di farla fuori fin dalla sera del suo arrivo; senza saperlo si aggira tra vampiri, draghi, lupi mannari e streghe, però non si perde d’animo, anzi, tira fuori una grinta pazzesca e finisce per sfuggire a Lia e persino per salvare la vita a Jaxon.

Poi naturalmente non posso non citare Jaxon, che dietro l’apparenza fredda e distaccata cela un animo tormentato, e come non capirlo, con la famiglia da cui proviene! È bello vedere come con Grace sappia essere tenerissimo e molto protettivo.

Però permettimi una menzione speciale per la cuginetta Macy: certo, ha il difettuccio della passione per il rosa shocking ?, ma a parte questo, è una vera amica per Grace, e senza fare troppo spoiling, nel secondo volume tirerà fuori tutte le sue arti di strega e darà prova di tutta la sua lealtà.

 

4) Il romanzo contiene molti giochi di parole, molte battute e molti riferimenti pop che non sono facilissimi da tradurre. Che approccio hai scelto con questi elementi? Sei rimasta fedele all’originale o hai preferito basarti sul lettore finale?

Ah, questi giochi di parole sono stati la croce e la delizia del libro, ma sono anche quelli che mi hanno dato più soddisfazione, quando sono riuscita a risolverli. Ogni titolo di capitolo è stato una sfida, dietro ognuno di essi si nascondeva un tranello, a volte evidente, a volte nascosto, e anche all’interno del testo ricorrevano spesso doppi sensi, soprattutto con il verbo “bite”, mordere, come nell’espressione “bite me”, che vuol dire “va’ al diavolo!”. Devo dire che, soprattutto per i titoli dei capitoli, ho usato approcci diversi: a volte ho potuto riprodurre il gioco di parole pari pari; a volte l’ho tradotto con un altro; una volta ho addirittura sostituito il titolo di una canzone inglese con una italiana (di Gianna Nannini); altre volte il titolo del capitolo era il titolo di un film o di un libro di cui esisteva una traduzione in italiano, ma era così lontana dall’originale che si perdeva il riferimento, perciò magari ho preferito “pescare” all’interno del capitolo una frase a effetto.

Grace e Jaxon amano scambiarsi barzellette e indovinelli: in certi casi le ho modificate completamente, perché quello che contava era creare l’effetto ridicolo, ma qualche volta è stato proprio necessario restare aderenti al testo. Penso per esempio alla freddura di capitolo 24, quella sul vampiro che incontra il pupazzo di neve: qui i due elementi vampiro-pupazzo di neve andavano mantenuti per forza. Ecco, in casi come questi per fortuna vengono in soccorso i colleghi, e devo ringraziare le mailing list di traduttori di Biblit e di Qwerty, cui mi rivolgo quando non so più dove sbattere la testa, che mi hanno suggerito la soluzione (e anche quella dei tentacoli, poco sopra). Mi fa piacere dirlo, perché sul frontespizio del libro compare il nome del traduttore, ma i lettori non sanno che la traduzione è un gioco di squadra che coinvolge, oltre al traduttore, anche editor, redazione, revisore, traduttore di bozze, appunto colleghi e consulenti, e spesso anche mariti/mogli/compagni/figli e amici vittime, che si prestano a leggere l’ultima stesura prima che il traduttore clicchi sul fatidico tasto Invio.

 

 

 

 

Claudia Venuti: Quante cose possiamo vivere per la prima volta?

Quante cose possiamo vivere per la prima volta?
Mi sono posta spesso questa domanda negli ultimi tempi, in particolar modo nel tempo legato alla stesura del libro, che ad un certo punto ho addirittura messo in stand-by perché era come se, dopo aver spento le mie trentatré candeline, avessi iniziato un nuovo ciclo di vita, una sorta di rinascita interiore che richiedeva maggior tempo per essere metabolizzata. Mentre cercavo parole nuove e rileggevo quelle già scritte, trovavo continuamente cuori a terra e ho sempre pensato non fosse un caso, ma una sorta di: “Sei sulla strada giusta”, una rassicurazione per il mio animo sempre in tempesta.

“Ho trovato un cuore a terra ma non era il mio” credo sia il mio libro più intimo perché è il simbolo di un viaggio diverso da tutti gli altri miei viaggi fatti con carta e penna.

Nina, la protagonista, amante della solitudine, in realtà ha solo un carico di paure troppo grandi con sé ed è vero che le persone sono in grado di ferirci, ma è ancor più vero che anche noi stessi siamo perfettamente in grado di farci del male da soli.

Ho cercato di toccare tante “corde” della vita, tanti sentimenti e stati d’animo provati, sentiti, respirati mentre andavo in bici con la musica nelle cuffie, mentre camminavo in silenzio a riva o mi fermavo a riflettere seduta sul mio scoglio preferito davanti al mare.

La nostra esistenza è una costellazione di lezioni continue e spesso abbiamo la sensazione di non aver appreso molto o addirittura niente. La verità è che scavando un po’ a fondo, dove andiamo a nascondere tutto ciò che ci spaventa di più, risiedono tantissime risposte. La differenza sta nell’iniziare a scavare per scoprire cosa potrebbe esserci e la cosa straordinaria è che non è detto che ci siano solo brutti ricordi, ma anche tanti piccoli spiragli di luce e speranza per ricostruire il nostro presente e perché no, persino il nostro futuro.

Lasciatevi la possibilità di sorprendervi ancora.

La felicità è coraggio.

A Natale regala l’emozione di un libro! ?

Il periodo più magico dell’anno si avvicina e, inevitabilmente, come la corsa ai regali per le persone a noi più care. Quest’anno sarà un Natale particolare, più intimo e moderato per molti aspetti ma non per questo meno intenso e ricco di calore.

Se siete alla ricerca del regalo perfetto da donare o donarvi, date un’occhiata ai nostri consigli di lettura. Esiste per tutti il libro ideale e noi vogliamo aiutarvi a trovarlo.

    

    

    

    

 

 

 

 

I gatti di Venezia

Se esiste una città a misura di gatto, quella è Venezia. E lo è storicamente, da diversi secoli, un po’ per necessità e un po’ per simpatia. Perché i gatti hanno sempre aiutato i veneziani a combattere i topi e perché il loro carattere, fiero e indipendente, affezionato alle consuetudini e poco incline ai cambiamenti improvvisi, assomiglia in fondo a quello della città. Fino a tempi non troppo lontani esistevano vere e proprie comunità di gatti, che vivevano liberi nei campi e nelle calli, al punto da costituire un tratto caratteristico del paesaggio urbano. Ma anche oggi, pur essendo ridotti nel numero, rimangono sempre una parte integrante dell’anima di Venezia.

Ne ho conosciuti di tutti i tipi, dai caratteri più diversi. Il soriano dal nome sconosciuto, che per qualche misteriosa ragione affrontava quasi ogni giorno un incredibile viaggio col vaporetto, sfidando la paura dell’acqua e la folla nelle ore di punta. Cuba, il gattone bianco e nero che veniva a raspare alla mia finestra e che poi, una volta saltato dentro, restava a farmi compagnia mentre scrivevo fino a tarda sera. Il Rosso di San Martino, che aveva scelto una vecchia barca di legno per andare a poltrire nelle giornate di sole, convinto che lì nessuno lo avrebbe mai disturbato. Damasco, il gatto guardiano del faro, che se ne stava seduto a guardare le navi passare vicino alla riva, affascinato da quei giganti di ferro, alti come palazzi. E che dire dei gatti che vivono liberi nelle isole della laguna? O di quelli ospitati nei chiostri dell’ospedale – forse un caso unico al mondo – accuditi amorevolmente da un’anziana mama dei gati?

Seguendo i suoi gatti, possiamo addentrarci in una Venezia nascosta, lontana dai grandi flussi turistici, dove si può ancora respirare un’atmosfera popolare e scoprire l’anima vera della città.

La famiglia reale britannica raccontata nei libri di Antonio Caprarica

Creata da Peter Morgan e prodotta dalla Left Bank Pictures e dalla Sony Pictures Television per Netflix, The Crown ci ha raccontato la storia della corona inglese, più precisamente l’ascesa al trono della Regina Elisabetta II e le vicissitudini della famiglia reale britannica.

La curiosità per l’arrivo della quarta stagione, annunciata per il 15 novembre, è ormai alle stelle e per ingannare l’attesa abbiamo raccolto tre libri di Antonio Caprarica, che ha avuto più occasioni d’incontrare la Regina Elisabetta II, di studiarne la storia ed osservarla durante le occasioni ufficiali e nelle crisi familiari, per rispondere a tutte le domande e curiosità che girano attorno al mondo dei reali.

 

L’intramontabile Elisabetta
Una biografia che ripercorre le cadute e i trionfi di oltre sessant’anni di regno, indaga sulla magia che circonda la monarchia britannica e narra, al tempo stesso, una favola d’altri tempi. In questo libro Antonio Caprarica risponde alle domande: chi è e chi è stata, nei novant’anni della sua vita, Elizabeth Alexandra Mary Windsor?

 

Royal Baby
Cosa significa per un bambino essere l’erede al trono? Spostandosi avanti e indietro nel tempo, infilandosi nelle residenze reali di tutta Europa, Antonio Caprarica registra con brio e gusto per i particolari gli aspetti più significativi e curiosi della vita e dell’educazione di giovani principi e principesse: infanzie dorate o complessate; disgrazie scolastiche di zucconi coronati; eccessi e debiti di giovani viziosi; amori borghesi che si scontrano con la ragion di Stato.

 

La regina imperatrice
Andiamo indietro nella storia dei reali, siamo nella Londra del 1870, siede al trono la Regina Victoria. La capitale inglese ribolle di scontento e sedizione. Il prestigio della Corona affonda e il trono vacilla sotto i colpi dei repubblicani. Sarà questo l’epilogo di un regno iniziato magnificamente?

Bookcity 2020: i nostri appuntamenti online

Dall’11 al 15 novembre torna Bookcity Milano. Un’edizione speciale, per la prima volta online.
Segui gli appuntamenti di Sperling & Kupfer in diretta sulla nostra pagina Facebook.

VENERDì 13 NOVEMBRE
Ore 15:30
DONNE A CONFRONTO: IERI E OGGI
Con Annalisa Moffreda, Tiziana Vettor, Francesca Zajczyk, Michela Capobianco e Loredana Bellanca. In collaborazione con Municipio 2
Coraggio, forza e capacità di cambiare il mondo. In pochi decenni le donne sono riuscite a ridisegnare gli equilibri della società in una direzione più paritaria. Questo libro raccoglie cento storie di donne che hanno contribuito ad abbattere gli stereotipi di genere con le loro scelte e con le loro azioni.

L’evento sarà fruibile tramite Google Meet: è necessaria la prenotazione, scrivendo a centromilanodonna2@telefonodonna.it

Ore 17:30
COME SOPRAVVIVERE AL FANTACALCIO
Evento in diretta Facebook
Guida sentimentale allo sport più amato dagli italiani Dritte e strategie dell’Anchorman di Skysport con gli aneddoti e la simpatia di ‘Che fatica la vita da bomber’ Mario Giunta con Fabio ed Emanuele di Che fatica la vita da bomber Mario Giunta, Come sopravvivere al fantacalcio.

LINK EVENTO: https://www.facebook.com/sperling.kupfer/posts/10158142610029130

18:30
ALDO NOVE RACCONTA FRANCO BATTIATO
Evento in diretta Facebook
Un racconto intimo che lega una voce indipendente della letteratura contemporanea italiana a uno dei maggiori protagonisti del panorama musicale internazionale Aldo Nove con il Direttore Editoriale della Varia, Rino Parlapiano.

LINK EVENTO: https://www.facebook.com/sperling.kupfer/posts/10158142655744130

SABATO 14 NOVEMBRE
Ore 15:00
Strada o oratorio, tra editoria e cinema: la storia editoriale del romanzo Giugno ambientato in una Bergamo accecata dal sole estivo.
Evento in diretta Facebook

Il protagonista del romanzo Giugno, scritto da membri di un giovanissimo collettivo di sceneggiatori, deve scegliere tra le amicizie del quartiere e quelle dell’oratorio, tra la gang e l’amore. Un romanzo di formazione nato nel mondo della sceneggiatura che ha conquistato il Milano Pitch.

LINK EVENTO: https://www.facebook.com/sperling.kupfer/posts/10158142333884130

Ore 16.30
DIALOGO SULL’AMORE. FRANCESCO SOLE
Evento in diretta Facebook
Un viaggio nei sentimenti attraverso le parole del poeta più amato del web.
Un viaggio che ti porterà in un palazzo di via Veneto a Roma con Leonardo, Alice, Sofia, Giorgia e tanti altri… le vite di questi protagonisti si intrecciano e i loro cuori si avvicinano. Forse a volte anche troppo… Quando ci si butta a capofitto in un amore possiamo avere solo una certezza: cambierà tutto.

LINK EVENTO: https://www.facebook.com/sperling.kupfer/posts/10158142649519130

Ore 17:30
FEDERICA PANICUCCI E IL SUO METODO PER ESSERE FELICE
Evento in diretta Facebook
La personale ricetta della felicità di Federica Panicucci, un’ispirazione per tutte le donne che vogliono imparare a volersi bene.
LINK EVENTO: https://www.facebook.com/sperling.kupfer/posts/10158142635494130

Ore 18.30
L’AMORE FA COSì…NON SMETTE MAI!
Evento in diretta Facebook
Un amore impossibile tra un uomo e una donna, lo scontro generazionale tra una madre e una figlia che cercano di ritrovare un nuovo terreno di dialogo. Un romanzo che celebra l’amore in ogni sua dimensione, e che ha il coraggio di affrontare la sofferenza come parte essenziale di ogni relazione.
Roberto Emanuelli con il Direttore Editoriale della Varia, Rino Parlapiano.
LINK EVENTO: https://www.facebook.com/sperling.kupfer/posts/10158142668044130

DOMENICA 15 NOVEMBRE

ORE 13:00
Ogni storia d’amore è diversa a modo suo: situazioni di vita quotidiana e inciampi dell’amore
Con Dario Matassa e Sofia Viscardi raccontano “Non ti ho chiamato amore, ma ti ho pensato tale”
Evento in diretta Facebook

Il giovane autore bolognese Dario Matassa, voce del web con il suo blog e il podcast “SeconDario”, racconta 25 situazioni di vita quotidiana sui giovani e sull’amore raccolti nel suo libro Non ti ho chiamato amore, ma ti ho pensato tale. Storie che mostrano con semplicità cosa sia l’amore, da una prospettiva diversa che non è sempre quella che porta al lieto fine

LINK EVENTO: https://www.facebook.com/sperling.kupfer/posts/10158142340124130

Ore 14:00
Proteggere dal crimine e dalla violenza gli animali non umani

Evento in diretta Facebook
Con Ermanno Giudici e Paola D’Amico raccontano “Cani, falchi, tigri e trafficanti”

Ermanno Giudici, in ENPA da più di 40 anni, e Paola D’Amico, giornalista del Corriere della Sera, raccontano le inchieste che hanno svelato i più diversi e malvagi abusi sugli animali per affermare una volta di più che tra i più deboli della nostra modernità ci sono anche loro, i senza voce per eccellenza.

LINK EVENTO: https://www.facebook.com/sperling.kupfer/posts/10158142343629130

Non puoi nascondere la paura!

Arriva oggi in libreria L’uomo vestito di nero, uno dei racconti più classici di Stephen King, ora arricchito dalle splendide illustrazioni di Ana Juan.

Ma le sorprese non finiscono qui!

Dal 10 novembre fino al 31 dicembre con l’acquisto di due romanzi a scelta del Re, tra quelli editi da Sperling & Kupfer e Pickwick, subito in regalo una mascherina personalizzata con una illustrazione della novità “L’uomo vestito di nero”.

Promozione valida solo su Mondadoristore.it.

Consulta il regolamento e la lista delle librerie che aderiscono.

 

 

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