Crea te stessa – Nancy Cooklin

Quando ero piccola, in spiaggia, mi allontanavo dalla mia famiglia e mi perdevo tra gli ombrelloni degli altri. Quando i miei genitori, dopo momenti  di paura e ansia, finalmente mi ritrovavano, sapevano che avrei sempre avuto qualche storia e risata da raccontare.

Ed è proprio questo che ho continuato a fare, girovagare sotto gli ombrelloni delle persone. Sono affascinata e attratta dalle loro storie, dai loro racconti.

Oggi ho 45 anni e mi sento un po’ una ricercatrice. Ho trovato degli schemi comuni nei racconti delle persone, soprattutto delle donne.  E dopo anni di lavoro e studio ho messo a punto un metodo, CREA TE STESSA, che adesso, con mia grande emozione è diventato un libro.

Come fare per creare noi stesse?

È molto più semplice di quanto sembra se ci rendiamo responsabili del nostro destino e delle situazioni in cui ci troviamo. Quante volte sentiamo o ci diciamo frasi come:

“Ormai è troppo tardi per cambiare”, o “Io sono fatta così, non posso fare diversamente” o peggio ancora, “Mi tocca fare questo o quest’altro perché me lo hanno detto”?

Prima o poi nella vita di ogni donna arriva il turn around point, il punto di svolta, in cui il nostro essere ci chiede di più. Ci chiede di tornare al cuore di chi siamo davvero e a provare piacere e felicità. Perché ognuna di noi ha il suo modo di intendere la felicità.

Con questo metodo diventeremo attive, faremo un bilancio della nostra vita sapendo quali sono i nostri punti di forza e le nostre debolezze, i nostri piaceri e i nostri dispiaceri, per poi creare il futuro come lo vogliamo noi.

Il solo cominciare a pensare alle cose che ci fanno bene, a sognare, a “come sarebbe se”, insomma, a mettere noi stesse al centro della nostra vita ci regala tranquillità e sicurezza.

Attraverso tecniche e strumenti apprese nei diversi percorsi che ho fatto nella mia vita, dal counseling sistemico alla formazione in PNL e coaching, e grazie alle mie esperienze personali di vita e lavoro in quattro Paesi diversi, di moglie e di mamma di due future donne, ti porterò con me in un viaggio che ti aiuterà a scoprire chi sei davvero e a diventarlo!

Noi donne abbiamo bisogno di sentirci vive e allo stesso tempo libere di essere noi stesse senza essere giudicate. Di fare e strafare e al contempo di permetterci di rilassarci e accettarci come siamo.

E quindi ogni momento è buono perché tu scelga di CREARE TE STESSA!

Sperando di conoscerci di persona, ti auguro buona lettura!

Nancy

Il talento delle donne

In un bel discorso fatto ai laureandi del Kenyon College nel 2005, lo scrittore David Foster Wallace racconta: “Ci sono due giovani pesci che nuotano e a un certo punto incontrano un pesce più anziano che va nella direzione opposta, fa un cenno di saluto e dice: – Salve ragazzi, com’è l’acqua? – I due pesci nuotano un altro po’, poi uno guarda l’altro e fa: Che cavolo è l’acqua?”.

L’aneddoto si presta a molte interpretazioni. Prima di tutto, ci fa notare che non conosciamo la realtà che ci circonda e che le cose ovvie e onnipresenti possono risultare invisibili. Come gli ostacoli di genere (grandi o piccoli che siano) che le donne incontrano nel mondo del lavoro e che anche le più giovani fanno fatica a vedere.

Mi capita spesso di parlare con donne all’esordio della vita professionale e di sentirmi dire che i problemi di genere sono retaggi del passato, che loro potranno fare tutto, nel mondo del lavoro e nella vita privata, esattamente come gli uomini; basta solo volerlo.

Da un lato, questa sicurezza e questo ottimismo mi piacciono. Le donne della mia generazione, all’apparenza più battagliere, erano però più rassegnate. Da un’angolatura diversa invece, questo non vedere l’acqua mi preoccupa. Mi occupo di questioni di genere e so che le difficoltà ci sono ancora e che le credenze autolimitanti mietono vittime nel nostro genere più che in quello opposto.
Ci sono due reazioni possibili quando le giovani negano che ci siano ostacoli di genere: brindare, con ottimismo un po’ incosciente, alla parità finalmente raggiunta, oppure fare la guastafeste.

Credo sia sbagliato drammatizzare la situazione che in fondo è in miglioramento, anche se lento, però penso che sia ancora più pericoloso il negazionismo. Proprio perché questa generazione di giovani donne sicure, determinate e orgogliose mi piace molto e perché gli ostacoli di genere, se conosciuti, sono superabili, ho scritto un manuale che vuole aiutarle a non cadere nelle trappole in cui sono caduta io (e molte altre), tanti anni fa.

Queste insidie sono come l’acqua per i pesciolini dell’aneddoto. Ho intitolato il mio libro Il talento delle donne perché ritengo che avere successo nella vita professionale richieda alle donne, ancora oggi, un talento in più: quello di riconoscere le barriere di genere per riuscire a superarle con abilità e leggerezza.

Fortunatamente, è un talento che si può apprendere.

Odile Robotti

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