La sesta moglie: chi era Caterina Parr

Grazie alla penna e alla passione di Philippa Gregory, la sesta moglie di Enrico VIII, Caterina Parr, diventa un personaggio davvero unico.

A parte il fatto che è sopravvissuta al tiranno, pur avendo rischiato di finire uccisa come alcune delle mogli precedenti del re, Caterina è stata la prima donna a pubblicare un libro in Inghilterra con il proprio nome (di solito le autrici usavano uno pseudonimo maschile) e soprattutto è stata una guida. Una guida intellettuale e spirituale, certo, ma anche un esempio per i figli del re, e in particolare per colei che sarebbe diventata la più grande sovrana del regno, Elisabetta I.

Philippa Gregory è proprio una scrittrice di classe: è riuscita a raccontare in modo realistico, pur avendo pochissime tracce storiche, anche la relazione tra Caterina ed Elisabetta. Non solo tra la regina e la figlia del re, ma tra la donna e la bambina. Bellissimo il loro primo incontro, raccontato con la voce già amorevole di Caterina:

 

«Lady Elisabetta, la figlia di Anna Bolena, arriva dalla sua piccola corte a Hatfield per essere presentata alla nuova matrigna, la quarta in sette anni, e il re decide che quell’incontro sarà formale e pubblico, per cui la bambina di nove anni entra nell’enorme sala delle udienze a Hampton Court, gremita di centinaia di persone, il volto bianco come la mussola del suo vestito. […] Appena la vedo provo una tale pietà per lei, povera piccola, la madre decapitata per ordine del padre prima che lei compisse tre anni, la sua stessa posizione sempre incerta, mentre passava dalla sera alla mattina da erede reale a bastarda reale. Non vedo minacce in questa bambina.»

 

Commovente, vero? Quella bambina di nove anni, spaventata e sola, sarebbe diventata regina il 17 novembre 1558. E avrebbe regnato per quarantacinque anni. Philippa Gregory l’ha restituita alla storia.

I ricordi di un’altra: il nuovo thriller di Louise Jensen

Perché abbiamo chiamato il nuovo thriller di Louise Jensen I ricordi di un’altra? Perché uno degli elementi centrali della suspense in questo bel thriller è la memoria.

Ma non la perdita della memoria, come succede alle eroine di altri romanzi famosi, bensì, al contrario, una memoria in più. L’incipit del libro è questo: una ragazza normale, con un lavoro, un fidanzato e molta energia, si ammala di influenza, o almeno questa è la diagnosi. Solo che le cose vanno sempre peggio, il suo cuore è compromesso da un’infezione e per sopravvivere ha bisogno di un trapianto. Quando ormai le speranze sono vicine allo zero, il cuore nuovo arriva e la ragazza sopravvive. Solo che da quel momento comincia a pensare alla donatrice, forse addirittura pensa con la donatrice. Perché ricorda cose che non appartengono alla sua vita.

Inutile dire altro, il thriller non manca, il mistero è notevole e la Jensen è brava a farci girare le pagine per scoprirlo, ma facendo un po’ di ricerche abbiamo scoperto che esiste una teoria, quella della memoria cellulare, secondo la quale le cellule del nostro corpo contengono in sé un vero e proprio ricordo. Siamo fra scienza e fantascienza, niente è dimostrato, ma di sicuro la cosa ha un suo fascino. Provate a cercare sul web CHARLOTTE VALANDREY, e ovviamente leggete il libro, poi fateci sapere che ne pensate.

Un thriller perfetto per l’estate!

Tabor e Almo Nature

Almo Nature è un’azienda da sempre impegnata a creare prodotti innovativi e naturali che soddisfino il benessere dei cani e gatti.

Donata alla Fondazione Capellino, dal 1° gennaio 2018 in poi Almo Nature vede tutti i profitti derivanti dalle vendite dei propri prodotti andare progressivamente a sostenere diversi progetti che proteggono la natura e gli animali. I principali al momento sono due: A Companion Animal Is For Life e Farmers&Predators.

Il primo mette a disposizione 1 milione di pasti all’anno per cani e gatti in situazione di emergenza, nonché un mese di cibo gratuito a ogni animale che viene adottato. Obiettivo del progetto è anche sensibilizzare chiunque decida di prendere con sé un compagno animale sulle responsabilità civili e penali che questo comporta.

Farmers&Predators nasce con lo scopo di armonizzare la coabitazione tra i predatori naturali, come il lupo, e gli allevatori, procurando loro dei cani da guardiania e gli alimenti per il loro mantenimento.

Noi siamo contenti di essere entrati in contatto con Almo Nature grazie a Tabor, una gatta davvero speciale. E alla sua storia, raccontata da Britt Collins.

In viaggio con Tabor racconta la storia di Michael King, ex chef sulla cinquantina, che vive sulla strada da dieci anni e ha perso tutto. Quando in una sera di pioggia, a Portland, s’imbatte in una piccola gattina affamata e ferita, che sembra essere messa persino peggio di lui, decide di spendere i suoi ultimi tre dollari per nutrirla e rimetterla in sesto. Finalmente, dopo tanto tempo, Michael ha un motivo per cui andare avanti. I due, ormai inseparabili, iniziano un viaggio insieme, fino a che Michael scopre che la gatta ha un proprietario che non ha mai perso la speranza di trovarla. Decide allora di tornare sui propri passi, costringendo se stesso a imparare a vivere, e convivere, con questa nuova perdita.

Stephen King – i racconti in Pickwick

Stephen King non smette mai di essere attuale: i suoi racconti e romanzi continuano ad affascinare vecchie e nuove generazioni di lettori. Perché? Qual è il segreto di King?

In occasione di un nuovo progetto editoriale, che vedrà la luce a inizio settembre, ne abbiamo parlato con Linda Kleinefeld (editor della collana di tascabili Pickwick) e Anna Pastore (editor di Stephen King). Di che progetto parliamo? Il 4 settembre arriveranno in libreria, in edizione Pickwick, cinque racconti di Stephen King, tratti dalle sue raccolte più celebri e amate: storie horror, ma non solo; storie di passaggio e formazione; storie che raccontano un mondo – quello degli adolescenti e dei ragazzi – da sempre al centro dei romanzi dello scrittore americano.

Stephen King si avvia ai 71 anni: in moltissimi dei suoi romanzi ragazzi e adolescenti hanno ruoli cruciali (anche quando, magari, i protagonisti sono adulti). La capacità di avvicinarsi al mondo dei ragazzi e alla visione che loro hanno è straordinaria. Come fa?

In generale King ha il dono di entrare nella pelle dei suoi personaggi in modo così naturale che il lettore si dimentica di essere in un’opera di finzione e non avverte come “costruito” un personaggio. I ragazzi, e in particolar modo gli adolescenti, sono sempre molto veri e reali, perché vere e reali sono le loro emozioni: il piacere e al tempo stesso la paura della scoperta; l’innocenza e la ferocia; il desiderio di appartenenza e il più disarmante senso di solitudine. King riesce a raccontare tutto questo perché è un grande scrittore e perché, nonostante il passare del tempo, dentro quell’uomo alto di 71 anni rimane sempre il ragazzo goffo di 17.

Pensiamo a IT: King scrive nelle pagine di quel capolavoro “i veri mostri sono gli adulti”. Ma di cosa hanno paura i ragazzi?

Da ragazzi, oggi come quarant’anni fa, abbiamo paura soprattutto di una cosa: di non sapere chi siamo, di non sapere chi diventeremo da adulti. Soprattutto quando gli adulti danno esempi come quelli raccontati nel romanzo. Il genio di Stephen King consiste nell’incarnare quella paura in un mostro soprannaturale: Pennywise. Quello contro IT, la cosa che si nasconde nel buio, è un conflitto anche con la parte oscura di se stessi.

King ha pasciuto almeno due generazioni di lettori a suon di horror e thriller. Perché continua a essere così attuale e popolare?

La paura non ha età, che sia quella per il lupo di Cappuccetto Rosso o quella per Pennywise. King ha messo a punto dei sottili meccanismi narrativi che agiscono su tutti i lettori, sollecitando la più totale immedesimazione. Per esempio, King inizia sempre le sue storie dalla vita di tutti i giorni, facili da immaginare: in IT è un bambino che gioca con una barchetta di carta, in The Body – Stand by me è un gruppo di ragazzini che si ritrova sulla casa su un albero. Poi, come un’ombra, il male s’insinua nel paesaggio e la paura si impadronisce di noi.

Nei racconti che Pickwick ripropone ci sono elementi reali, come il cadavere di The Body, e soprannaturali, come la malefica nebbia di The Mist. Come interagiscono reale e sovrannaturale in King?

È sorprendente come Stephen King sappia mescolare realtà e fantasia. Ciò che accade è che l’impensabile diventa incredibilmente reale e quindi ancor più terrificante. Immaginate una polaroid che sputa foto di un cane ringhioso che, scatto dopo scatto, si muove e prende vita (The Sun Dog). Come può essere credibile una storia simile, come fa paura? Paradossalmente, è proprio nella descrizione dettagliata degli aspetti più strettamente fisici, che King riesce a rendere verosimile il soprannaturale. Come quando la ragazzina cieca di The Langoliers, svegliandosi a bordo dell’aereo e cercando i passeggeri scomparsi, trova su un sedile una parrucca. Il terrore sta nel poter toccare con mano l’impossibile…

 

 

>I cinque racconti saranno in libreria dal 4 settembre<

Ecco quali sono i racconti:

The body (tratto da Stagioni diverse)

The mist (tratto da Scheletri)

The sun dog (tratto da Quattro dopo mezzanotte)

The langoliers (tratto da Quattro dopo mezzanotte)

Low man in yellow coats (tratto da Cuori in Atlantide)

 

The Body - Stephen King -Pickwick The sun dog - Stephen King -Pickwick The Mist - Stephen King -Pickwick The Langoliers - Stephen King -Pickwick Low man in yellow coats - Stephen King -Pickwick

Brevi riflessioni di fisica quantistica: Questo pazzo, pazzo, mondo – Fabio Fracas 39

“Quando enormi quantità di atomi si uniscono a formare gli oggetti macroscopici (aeroplani, ponti e robot), gli inquietanti e controintuitivi fenomeni quantistici, con il loro carico di incertezza, sembrano cancellarsi a vicenda e riportare i fenomeni nell’alveo della precisa prevedibilità della fisica newtoniana.”

Ed è esattamente questo il punto, come ha ben chiarito nell’affermazione appena riportata Leon Max Lederman: vincitore del Premio Wolf per la Fisica nel 1982 e Nobel per la Fisica nel 1988 per le sue ricerche sui neutrini.

Ma Lederman non è stato il primo a mettere in evidenza questo fondamentale aspetto della Fisica Quantistica. Proprio per spiegare come l’approccio al mondo quantistico e quello al mondo macroscopico siano profondamente differenti fra loro, Erwin Schrödinger aveva presentato il celeberrimo “paradosso del gatto” in una serie di tre articoli dal titolo “La situazione attuale della Meccanica Quantistica” pubblicati, nel 1935, sulla rivista Die Naturwissenschaften. Ecco cosa scrisse esattamente: “Si possono anche costruire casi del tutto assurdi [confondendo il mondo atomico e subatomico con quello macroscopico]”. E questo, purtroppo, è un rischio sempre presente e con cui la ricerca scientifica deve necessariamente confrontarsi.

Fabio Fracas

Philippa Gregory – La sesta moglie

 

Costretta a sposare un assassino. Intrappolata in un gioco pericoloso. L’incredibile storia della sesta e ultima moglie di Enrico VIII. Raccontata da Philippa Gregory.

Il 28 giugno del 1491, secondo i nostri calcoli 527 anni fa, nasceva a Greenwich il futuro Enrico VIII.

Nei (quasi) cinquantasei anni della sua vita, Enrico rivoluzionò l’Inghilterra, istituì una Chiesa autonoma, soffocò nel sangue complotti, combatté battaglie dalle quali uscì vincitore, in un modo o nell’altro. E si sposò sei volte.

L’inizio del suo regno, nel 1509, quando aveva solo diciotto anni, coincise anche con il suo primo matrimonio. Il primo di una lunga e sfortunata serie, che Philippa Gregory ha raccontato in quattro dei romanzi della saga dei Tudor, la famiglia dalla quale discende Harry, va ricordato, il cui matrimonio con la bella attrice americana Meghan Markle, a proposito, ha fatto parlare tanto quest’anno.

Tornando a noi, Philippa Gregory ha parlato di Caterina d’Aragona, in Caterina, la prima moglie, e sappiamo come è andata a finire: con un divorzio decisamente sui generis. Poi è arrivata Anna Bolena, protagonista de L’altra donna del re, alla quale è andata anche peggio, visto che il marito l’ha mandata al patibolo facendola decapitare. Poi è arrivata Jane Seymour, che invece è morta subito dopo aver dato alla luce l’unico figlio maschio di Enrico, cosa che l’ha resa la preferita del re – ma anche la meno interessante delle regine. Tanto è vero che la Gregory non le ha dedicato un libro. Ha invece incluso le due mogli successive, Anna di Clèves e Caterina Howard in L’eredità della regina. Sei mesi di matrimonio ciascuna, e la povera Caterina accusata di adulterio e decapitata. Non aveva neanche vent’anni.

Arriviamo così a La sesta moglie, Caterina (un’altra!) Parr, protagonista indiscussa e molto molto affascinante dell’ultimo romanzo di Philippa Gregory, in libreria dal 3 luglio. Vi diciamo soltanto che questa Caterina ha trent’anni, ha già avuto due mariti, imposti dalla famiglia, e ha una relazione molto appagante con l’uomo del quale è innamorata. Finché un giorno, a corte, l’enorme mole del re incombe su di lei con una proposta che ovviamente non può rifiutare. È il 1543, e l’inizio di un nuovo, matrimonio con Enrico VIII. Pericoloso e pieno di insidie.

Darkest Minds arriva in Italia

Darkest Minds, la serie ai vertici delle classifiche americane, arriva finalmente in Italia. Con un doppio appuntamento: in libreria dal 24 luglio e al cinema dal 14 agosto.

Dai produttori di Stranger Things e Arrival, un grande film vi aspetta.

Ruby ha sedici anni. È pericolosa. E viva. Per adesso.
Vive rinchiusa a Thurmond da quando ha dieci anni, un brutale campo di riabilitazione gestito dal governo dove sono rinchiusi i giovani come lei. Ovvero, giovani sopravvissuti alla misteriosa malattia che ha decimato la popolazione e che sembrano aver acquisito poteri speciali. Ci sono i Verdi, dotati di un’intelligenza eccezionale; i Blu, di telecinesi; i Gialli, che controllano l’elettricità; i Rossi il fuoco e gli Arancioni, come Ruby, la mente umana.
Ora finalmente Ruby è riuscita a scappare da quell’inferno, ma per lei l’incubo non è ancora finito. Perché, in viaggio verso l’unico rifugio sicuro possibile, dovrà affrontare nuovi pericoli, che metteranno a repentaglio la sua vita e il suo cuore.

Dopo Passenger, finalmente arriva in Italia Darkest Minds la serie d’esordio di Alexandra Bracken, che da allora ha firmato un successo dietro l’altro. Negli Stati Uniti e nel resto del mondo, dove i suoi romanzi sono pubblicati in oltre 19 Paesi.

I libri sono magie portatili – Stephen King

“I libri sono magie portatili” scrive Stephen King. E noi aggiungiamo “anche incubi!”, perché i suoi libri tolgono il sonno, o lo riempiono di mostri, danno all’ansia un volto orrendo, raccontano della vita gli aspetti più bui e abietti. Eppure sono magnifici, e di motivi per leggerli (e rileggerli) ce ne sono a migliaia.

Perché leggere King? Ecco la nostra personalissima #top5:

  1. Perché non si ripete mai: si cita, gioca con i suoi personaggi, li ripesca quando meno te lo aspetti, ma mai (mai) è uguale a se stesso. Ogni libro è un mondo nuovo da scoprire.
  2. Perché racconta le nostre paure più profonde, quelle che non ammettiamo neanche a noi stessi.
  3. Perché è sempre dalla parte dei bambini: “i veri mostri sono gli adulti” scrive in IT ed è vero. Non solo il papà di Bev in IT, o quello di Harry Dunning in 22/11/63, ma un’infinita carrellata di mamme egoiste, assenti, paranoiche, cattive: lui è sempre con i piccoli lottatori, che ci provano e cercano di non soccombere.
  4. Perché quando parla d’amore non è mai falso o posticcio, e le sue scene d’amore sono sempre bellissime e ironiche. Pensate al detective Hogdes, uomo maturo e ormai in pensione, che – a letto con la bellissima Jeney – viene incitato con un ottimo “sillaba xilofono al contrario” perché riesca a resistere ancora un po’. Chi, ma chi altri?
  5. Perché ama i libri e la letteratura. Perché è un lettore compulsivo come noi e sa quale può essere il potere, anche micidiale, dell’amore per i libri.

Gli altri motivi aggiungeteli voi, e se vi manca qualche titolo del nostro amato zio Steve, andate in libreria.

Dal 15 al 30 giugno acquistando nelle librerie Mondadori o su Mondadori Store i romanzi di Stephen King in edizione Sperling e Pickwick per un valore pari o superiore a 19,00 euro, riceverete una sacca estiva, bella e utile per portare ovunque i vostri libri.

Leggete il regolamento: vi troverete anche l’elenco delle librerie che aderiscono all’iniziativa >>Regolamento

Su negli azzurri spazi – Fabio Fracas 38

“Io, di solito, dicevo che sono un cosmologo. Non lo dico più da un po’ di anni, da quando mia moglie è stata incastrata in una conversazione di mezz’ora con una signora a parlare di ciprie, di ombretti e di cose così. E allora dico che sono un astrofisico e non più un cosmologo”.

 

Con questa battuta, Giuseppe Tormen – amico e collega, di vita e di ricerca – aveva cominciato il proprio intervento lo scorso 16 aprile al convegno “Science of Consciousness”, tenuto presso il Palazzo Bo dell’Università di Padova. E con questa battuta, capace di riassumere il pensiero e il desiderio di conoscenza di un uomo che aveva scelto come campo di studi la cosmologia numerica e teorica – con particolare interesse per la formazione delle strutture cosmiche e per la struttura, e l’evoluzione dinamica, degli aloni di materia oscura – desidero ricordarlo.

 

Giuseppe Tormen, Bepi, è tornato “su negli azzurri spazi” che ha poeticamente raccontato anche Ray Bradbury, domenica scorsa. Assieme abbiamo lavorato sui capitoli 4 e 5 de “Il mondo secondo la Fisica Quantistica” e il suo aiuto prezioso mi ha permesso di chiarire molti aspetti del rapporto fra la Fisica Quantistica e la Relatività Einsteiniana. Le sue ricerche, portate avanti anche presso l’Arizona State University e il MIT, in America; a Cambridge e alla Durham University, in Inghilterra; presso l’Institut d’Astrophysique de Paris; e persino in Germania, al Max Planck Institute for Astrophysics, lo avevano condotto a formulare una propria visione della Relatività sulla quale, ancora assieme, avevamo cominciato a interrogarci. Adesso, lassù, spero che riuscirà a trovare tutte le risposte che stava cercando.

Fabio Fracas

Arriva il thriller dell’estate: IL SILENZIO DELLA CITTA’ BIANCA

Finalmente l’estate non è più un miraggio, la prova costume è andata a buon fine, e non ci resta altro che aspettare i saldi per gli acquisti last minute. Manca ancora qualcosa? E certo, i libri per il super relax. Qualcuno magari lo avete già comprato e lo custodite sullo scaffale pre-partenza, qualcuno sta ancora arrivando.

Il Silenzio della città bianca, una novela policiaca, come dicono in Spagna, è un thriller molto intrigante. Perché?

Perché è un thriller avvincente che si muove tra i miti e le leggende dei Paesi Baschi (ne abbiamo già parlato qui), tra archeologia, segreti di famiglia e psicologia criminale. Un noir elegante e ricco di sfumature nel quale gli errori del passato diventano sanguinose minacce nel presente.

Perché ci è piaciuto molto dove è ambientata la storia: Vitoria, la capitale dei Paesi Baschi, una città bellissima che ricorda molto le nostre cittadine medievali, una tappa misteriosa sul Camino di Santiago di Compostela. Se avete voglia e tempo, provate a dare un’occhiata al booktrailer spagnolo: guardandolo, a noi è venuta voglia di andare fare una vacanza da quelle parti (magari con un salto al mare, tra Bilbao e San Sebastian…). E ci è anche venuta voglia di conoscere il protagonista: Unai, detto Kraken. Che ci porta al prossimo perché.

Perché il protagonista è un poliziotto in gamba e veramente anarchico, completamente allergico alle regole. Ha una vita complicata e un passato da scoprire. È il mago della logica ed è irresistibilmente sexy. Ripeto, guardate il booktrailer e poi ne parliamo.

Perché Il silenzio della città bianca è stato il romanzo rivelazione dell’anno in Spagna, è piaciuto a migliaia di lettori, anche ai recensori più severi, e ha convinto una casa di produzione cinematografica a opzionare i diritti per un film.

Perché l’autrice è una donna giovane e simpatica con una professione solida (l’ottico, ve lo immaginate?) e con una grande passione e un gran talento per la scrittura. Alla quale si è dedicata anima e corpo ottenendo uno strepitoso successo.

Provate a leggerlo e fateci sapere.

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